Emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ed eseguita nella giornata di ieri dagli agenti della Squadra Mobile, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Pinotto Iacomino, nato a Cercola il 5 giugno del 1978, ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio dell’ex compagna Ornella Pinto.
Un omicidio “aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dall’aver commesso il fatto nei confronti di persona con la quale era legato da relazione affettiva”.
Coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e condotte dalla Squadra Mobile, le indagini hanno permesso di acquisire gravi indizi a carico dell’indagato riguardo l’omicidio dell’insegnante 39enne, da cui era separato da circa un anno, uccisa con 12 coltellate alle 4,30 di notte del 13 marzo scorso nella sua abitazione in via Cavolino a Napoli.
Secondo le ultime conclusioni degli inquirenti, Ornella Pinto, la donna napoletana uccisa dall’ex compagno mentre il figlio di 4 anni dormiva nella stessa casa, non sarebbe stata ammazzata dopo una lite violenta, ma nel sonno o comunque a sangue freddo, di qui la premeditazione e le aggravanti.
Pinotto Iacomino si era costituito verso le 7,00 dello stesso giorno in una Caserma in provincia di Terni, dopo essersi allontanato da Napoli con la propria autovettura e guidando nella mattinata fino a Montegabbione. Nel pomeriggio dello stesso giorno, a Terni, il 43enne aveva confermato la propria confessione davanti al pm, parlando di una violenta lite sfociata nell’orribile atto di violenza.
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