Tari, aumenti, denunce e polemiche. A Cercola la tassa della “monnezza” risulta essere l’argomento del giorno nelle ultime settimane. Varie denunce e critiche all’operato dell’esecutivo guidato dal sindaco Vincenzo Fiengo, al suo secondo mandato.


Questa volta a dire la sua è un cittadino e contribuente, come ama definirsi in questo frangente Pasquale Tammaro, il dottore, ex sindaco della cittadina alle porte del Vesuvio e sempre attento alle vicende politiche della sua città. Sempre puntuale e pungente, anche in questa occasione il dottore Tammaro è intervenuto a modo suo sulla vicenda aumento Tari e su quello che si poteva fare e non sarebbe stato fatto dall’amministrazione per andare incontro alle esigenze dei cittadini.

“Da regolare contribuente ho preferito autotutelarmi con un ricorso al TAR per ottenere l’annullamento delle delibere inerenti il Piano economico finanziario e la conseguente delibera delle tariffe Tari, entrando nel merito delle stesse non essendo stata rispettata la normativa Arera”.


Un’azione legale, ma soprattutto una protesta plateale che ha in ogni caso costretto il comune di Cercola a nominare un difensore, l’avvocato Luigi Tretola, per rappresentare e tutelare gli interessi del Comune di Cercola nella vertenza incardinata presso il Tribunale Amministrativo della Campania.

Tammaro dal canto suo è sicuro di essere nel giusto e sottolinea le mancanze dell’amministrazione ai danni dei cittadini contribuenti. “C’è da rimarcare – dice l’ex sindaco – che l’amministrazione pur avendo determinato le tariffe il 30 settembre 2020 avrebbe avuto la possibilità di rimodularle nel giusto sino al 31 gennaio 2021, così come dichiarato nelle linee guida pubblicate il 30 dicembre 2020 e di cui nessuno né della maggioranza né della minoranza ha mai fatto menzione”.

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E proprio su quest’ultima affermazione Pasquale Tammaro ridiventa politico e declina una “buona” parola un po’ per tutti, oltre quelle già “accennate” ovviamente.


“Pef e tariffe Tari. Provo un enorme piacere nel vedere che finalmente la minoranza abbia squarciato il velo che avvolge questo continuo aumento tariffario che negli ultimi cinque anni si è attestato al 47%”. Afferma il dottore che poi aggiunge: “Certo però che mi lascia perplesso il fatto che chi adesso si erge a leader, vedi il consigliere Rossi, sino allo scorso anno ha votato senza proferir verbo tutti gli aumenti. Così come altri consiglieri, vedi Tammaro del Pd, che negli anni precedenti erano critici e adesso, passati nelle file della maggioranza, votano a favore senza alcun commento. Forse incidono l’assessorato più vari incarichi e qualche ulteriore favore di palazzo.

Pur tuttavia – conclude Pasquale Tammaro – a noi comuni e tartassati cittadini, in pratica, a cosa giovano oggi queste denunce, questo inutile ed inconcludente teatrino della politica?”

Gennaro Cirillo



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