Un Bassolino in piena forma si è presentato ieri mattina alla prima conferenza stampa che lo vede in corsa per la poltrona di sindaco della città di Napoli.
“Certo, lo so che è una strada in salita. Ma i napoletani mi conoscono: sanno chi sono, sanno come ho governato la città”.
Alle 11:30 da un appartamento sito in Via Toledo a pochi passi da Piazza Dante, il candidato sindaco Antonio Bassolino si è presentato ai giornalisti in giacca blu, cravatta rossa e la grinta che da sempre lo caratterizza per riproporsi a 74 anni per amministrare la città partenopea della quale è già stato il sindaco in passato dal 1993 al 2000.
“Ho letto dalla stampa che qualcuno ha fatto il tifo perché le elezioni slittassero pensando che io mi spompassi”. Ha aggiunto: “Eccomi io sono qui, corro, cammino fra la gente e non mi fermo. Io mi candido. Penso di dare una mano, candidandomi, a tutte le forze di sinistra e di centrosinistra che vogliono bene a Napoli e che vogliono avere un ruolo nella rinascita della città. Penso di dare una mano anche a forze che si sono suicidate negli anni scorsi”.
Anche se da molti anni aveva deciso di non ricoprire ruoli politici o istituzionali, Bassolino ha continuato a seguire le sorti della sua amata città, segnalando ove necessario situazioni e problemi. Di sé ha detto di essere un uomo di sinistra e soprattutto un uomo delle istituzioni che si è deciso a rimettersi in gioco dopo aver constatato il dissesto finanziario e la difficoltà in cui versa il comune di Napoli.
Bassolino non dimentica il passato, non dimentica il suo partito, il Pd, che porta con sé, ma che gli ha procurato grande sofferenza e fuori dal quale oggi si trova ad operare e a proseguire la sua vita politica.
“Quello del Pd – racconta – è un progetto incompiuto, doveva essere una forza che si attestava attorno al 30%. Doveva essere una forza trainante. Il mio augurio, visto che sono uno dei fondatori, anzi un precursore del partito democratico, è che si possa ricostruire”.
Tuttavia non si lascia tentare dalla facile polemica il candidato sindaco, ma va diretto al primo punto sul quale vuole fondare la sua ripartenza e che vede coinvolti tutti i candidati sindaco: il Recovery Plan. “In campagna elettorale ci divideremo, però ora dobbiamo essere uniti per il recovery plan per presentare progetti giusti – ha spiegato – per poterli realizzare. E dobbiamo essere uniti per far arrivare aiuti al bilancio in difficoltà, perché Napoli viene prima e sta sopra ad ogni interesse di parte e di partito”.