Il dirigente Benito Capossela

Si è svolto questa mattina, lunedì 12 aprile, l’incontro-evento promosso dal dirigente Scolastico Benito Capossela. Gli studenti delle classi prime di tutti gli indirizzi hanno avuto la possibilità di poter dialogare con Raffaele Sardo, giornalista e autore del libro “La Sedia Vuota: storie di vittime innocenti della criminalità”.

L’evento, svoltosi in videoconferenza, ha visto anche la presenza di autorevoli ospiti, come il dott. Ernesto Aghina, Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, don Tonino Palmese, Presidente della Fondazione Polis, il professore Diego Belliazzi, Dirigente scolastico dell’IC Veronella Zimella in provincia di Verona.


 

Questo volume di Raffaele Sardo raccoglie le storie di 15 vittime innocenti della criminalità, uccise solo per aver fatto il proprio dovere. Carabinieri, poliziotti, semplici e normali cittadini morti ingiustamente riprendono di nuovo vita tra le pagine di questo libro, ricordati e raccontati proprio dai loro familiari.

“A interrogare le nostre coscienze sono le parole di chi è rimasto, ma soprattutto i silenzi che ci arrivano da quelle sedie rimaste per sempre vuote attorno al tavolo della cucina e da quei letti dove nessuno più rimbocca le coperte. La compostezza e la dignità dei familiari delle vittime innocenti sono i valori fondanti per una nuova cultura dell’antimafia sociale culturale, dove i fatti di mafie e del terrorismo sono narrati a partire dalle storie delle vittime innocenti”, questo è quanto spiegato nella prefazione e postfazione del libro, a cura di Franco Roberti e don Tonino Palmese. Lo stesso Roberti, ex Procuratore nazionale antimafia e oggi Assessore regionale alla Sicurezza, aggiunge nella prefazione: “La Sedia vuota è un libro quanto mai necessario”.


Libro che i ragazzi del Liceo Pitagora-Croce hanno letto, studiato e fatto proprio, così da conoscere e tenere viva la storia e la memoria delle vittime: moltissimi, infatti, sono stati i lavori in formato digitale prodotti dagli stessi studenti e poi presentati nel corso dell’evento.
“Un libro con un’anima” è il commento di Fabiola Staiano, figlia dell’imprenditore edile Luigi Staiano, di Torre Annunziata, assassinato dalla camorra il 4 luglio del 1986, una delle quidici storie. Fabiola avrebbe dovuto partecipare anche lei all’evento, ma per motivi personali non ha potuto. Presenti all’incontro anche il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, e don Ciro Cozzolino, referente del presidio Libera.

Rivivere certe tragedie riapre sicuramente delle ferite ancora sanguinanti, ma è un passaggio fondamentale per sperare in un futuro diverso.

Chiara Capriglione



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