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Pomigliano d’Arco: “il futuro non si chiude”, manifestazione pacifica dei commercianti

Nel pomeriggio di oggi, 12 aprile, i commercianti pomiglianesi si sono riuniti a Piazza Giovanni Leone, simbolo e cuore cittadino per manifestare contro le chiusure imposte dall’emergenza sanitaria. Molti dei gestori delle attività, soprattutto legate al comparto del food, sono rimasti per mezz’ora in silenzio, un silenzio simbolico, sotto la pioggia mostrando striscioni e volantini con su scritto “Il futuro non si chiude”. A sostegno morale dei commercianti, presenti in piazza alcuni rappresentanti dell’amministrazione cittadina: il presidente del Consiglio Salvatore Cioffi, l’assessore alle Politiche Sociali Salvatore Esposito e l’assessore al Commercio Domenico La Gatta. Non poteva mancare il Vicepresidente Regionale, Valeria Ciarambino, che ha portato il suo sostegno al comparto dei commercianti.

La Confcommercio Pomigliano guidata da Ciro Esposito anche questa volta è scesa in campo come portavoce della categoria cittadina. “Il commercio è stato il comparto che più di altri ha subito il forte contraccolpo delle restrizioni e chiusure imposte dall’emergenza sanitaria che è ancora in atto nel nostro paese”, ha dichiarato Ciro Esposito. “Di ristoranti e pub Pomigliano è piena, perché sono attività legate soprattutto alla movida cittadina che negli ultimi anni è diventata fiore all’occhiello per la nostra città. Dopo il primo lockdown tutti gli esercenti hanno investito nei cosiddetti dispositivi di sicurezza per consentire ai loro locali di lavorare nel massimo rispetto delle norme imposte dai vari dpcm, poi sono arrivate nuove chiusure. Adesso i gestori e i piccoli imprenditori sono alla canna del gas. La campagna vaccinale prosegue lenta, ma l’economia in città è moribonda, bisogna riaprire in fretta in sicurezza e questa volta non a spese dei gestori”, con questo monito Esposito ha concluso le sue dichiarazioni.


Forte e incisiva è stata la dichiarazione e la testimonianza di Pasquale La Gatta uno degli storici gestori di pub pomiglianesi presente in piazza: “Gli aiuti dello Stato hanno coperto solo in parte le spese che non siamo stati in grado di pagare nel corso di quest’anno. I fitti, le bollette per le utenze e le tasse non ci sono state sospese per la situazione emergenziale, adesso siamo stanchi vogliamo solo riaprire e continuare a lavorare, non ci possono chiedere più sforzi né possono più chiederci di avere pazienza io personalmente dopo più di trent’ anni di attività mi sento demotivato e sfiduciato”.


In silenzio sotto la pioggia imprenditori ed esercenti cittadini hanno manifestato la loro disperazione, chiedono di riprendere a lavorare: “Basta restrizioni! Apriamo”, questo lo slogan che si sente urlare in coro prima che il gruppo lasci la piazza.

Il giorno 16 sarà decretato in base ai dati epidemiologici il nuovo colore della regione Campania, che continua ad essere una delle regioni dove il virus non cessa di correre. Non sempre le restrizioni da zona rossa vengono rispettate, le strade ora più che mai sono affollate, assembramenti sono frequenti e sempre più persone sono intolleranti alla chiusura forzata. Il settore economico sembra pagare lo scotto di una confusa gestione della campagna vaccinale. Solo quando avremo raggiunto il 70% della popolazione vaccinata, ed in Italia ad oggi siamo a circa il 6%, si potrà tornare alla normalità, ma fino ad allora bisogna riaprire tutte le attività commerciali prima che l’economia sia definitivamente morta.

Cinzia Porcaro



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