La bella notizia che segna il rientro della Campania in zona gialla, la riapertura di molte attività economiche e la riduzione di molte restrizioni è già accompagnata da una serie di raccomandazioni che arrivano da ogni dove per il timore che possa verificarsi un nuovo “tana libera tutti”. La situazione epidemiologica per quanto faccia ben sperare è ancora costellata da troppe incognite e da qualche dura certezza, come quella dei troppi decessi.
Nonostante ci siano in parametri per una maggiore libertà e lo scavalco della zona arancione, non si assiste a quell’inversione di marcia necessaria per garantire un minimo di serenità e una maggiore rilassatezza.
Il quadro epidemiologico “rimane ancora impegnativo – ha affermato Silvio Brusaferro parlando della situazione italiana – perché l’incidenza resta comunque elevata e le terapie intensive sono sempre in sovraccarico”. Il tasso nazionale di occupazione in terapia intensiva è infatti sopra la soglia critica, attestandosi al 35%, anche se il numero di ricoverati è in calo.
“Quindi – ha aggiunto Brusaferro – ridurre i casi e progredire con la campagna di vaccinazione sono i due assi su cui ci si deve muovere”. Dunque il monito per tutti è che non si interpreti la zona gialla come scampato pericolo, ma resti alta l’attenzione e soprattutto continuino ad essere rispettate tutte le misure ed i protocolli per non ricadere in poche settimane nuovamente nel baratro della fascia rossa, Sardegna docet.
Ora più che mai occorre “cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia – ha spiegato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Il leggero calo dell’Rt è un tesoretto ma ci vuole cautela e gradualità rispetto al rilassamento delle misure e alle riaperture”.
Dello stesso avviso anche il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza che ha sottolineato quanto sia necessario non sottovalutare la situazione e continuare a monitorare l’andamento epidemiologico. Non solo, secondo Rezza, con l’avvicinarsi delle riaperture che prenderanno il via dalla prossima settimana, così come previsto dall’ultimo decreto del governo, sarà necessario “responsabilizzare le persone, perché le riaperture non vanno viste come un liberi tutti”.
Ma tornando alla Campania, un anticipo di quello che potrebbe accadere a partire da lunedì 26 è quanto si è visto nella giornata di ieri e si sta ripetendo stamattina, complice anche la bella giornata dal sapore estivo. Nonostante la regione fosse ancora in zona arancione una moltitudine di persone si è riversata per le strade, nelle piazze, concentrandosi soprattutto in prossimità delle zone dello shopping e sul lungomare per godere in anticipo di quel senso di libertà che si potrà assaporare dalla prossima settimana.
Proprio in previsione di possibili situazioni di criticità, il Viminale ha inviato ai prefetti una circolare nella quale invita a monitorare l’allentamento delle restrizioni per poter intervenire laddove dovessero verificarsi comportamenti difformi dai protocolli e dalle norme anti Covid.
Gli uomini delle forze dell’ordine sono chiamati a vigilare, in particolar modo su tutte le attività che riapriranno man mano, prestando particolare attenzione alle zone della movida, dello shopping, di ritrovo, per scongiurare possibili assembramenti.
Cosa accadrà da lunedì 26 aprile: le regole da seguire
Le regole le conosciamo tutti da tempo e restano quelle, l’invito è a rispettarle, una volta di più proprio per favorire questo tentativo di ritorno alla normalità. Il rischio è molto alto, un passo indietro potrebbe condizionare il prossimo futuro e l’estate in libertà che stiamo sognando da tempo.
Quindi evitare gli assembramenti è assolutamente la prima raccomandazione, e assicurare il mantenimento di un metro di distanza interpersonale in tutte le attività. Manco a parlarne, ovviamente, per abbracci e strette di mano. In ufficio, nei negozi, nei ristoranti bisognerebbe garantire l’igienizzazione ambientale almeno due volte al giorno e sempre mantenendo l’aerazione naturale e il ricambio d’aria. Fondamentale, sempre prima e dopo essere entrati in qualsiasi esercizio, il gel per l’igienizzazione delle mani, che sono un mezzo pericolosissimo per la trasmissione del contagio. Estremamente pericoloso per il contagio l’uso di tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento (pos), subito dopo, quindi, igienizzarsi.
Va da sé che non è ancora possibile uscire di casa senza mascherine: dovranno essere indossate nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto, ad eccezione di situazioni dove è chiaramente garantito un continuativo distanziamento. Inutile indossare sovrapposte più mascherine chirurgiche, non aumentano la protezione.
Molto consiglito l’uso di guanti “usa e getta”, in particolare quando si acquistano alimenti e bevande. In ogni caso, appena possibile, come consigliano gli esperti, lavarsi le mani con acqua e sapone per circa 30 secondi, strofinandole bene. Evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani non lavate.
Resta sempre consigliato tossire e starnutire nella piega del gomito, per evitare di contaminare le mani con cui successivamente diventa estremamente semplice trasmettere il virus. Consigliato anche usare fazzoletti monouso da smaltire subito dopo per poi lavarsi le mani.
Fin qui le regole generali che dovranno governare i nostri comportamenti. Di seguito le regole che regoleranno il mondo che ci circonda:
Al bar e al ristorante
Da domani ci si potrà nuovamente sedere al ristotante, dove, fino ad oggi, si poteva solamente ordinare e acquistare cibo d’asporto.
Anche in questo caso ci sono delle regole, anche di buon senso, da seguire. Una delle prime è quella di prenotare prima di arrivare e quando si è in attesa di sedersi mantenere il distanziamento dagli altri clienti e indossare la mascherina che resta comunque obbligatoria. Successivamente seguire le indicazioni per muoversi e rispettare i percorsi obbligati. Indossare sempre la mascherina, anche quando ci si rivolge al personale, toglierla solo al momento di consumare e comunque resta la regola di massimo 4 persone al tavolo se non congiunti.
L’elenco dei clienti che hanno prenotato dovrà essere conservato dai gestori per un periodo di 14 giorni; i tavoli che per il momento potranno essere solo all’aperto, dovranno essere disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione. I gestori dovranno favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere; al termine di ogni servizio al tavolo, assicurare pulizia e disinfezione delle superfici.
Consigliato il pagamento digitale, evitando di usare i contanti, altrimenti sanificarsi le mani dopo aver toccato i soldi. Arrivati a casa sarebbe buona pratica lasciare le scarpe all’ingresso e riporre gli abiti, giacconi ecc. nell’armadio senza lasciarli sulle sedie o sul letto.
Al supermercato
Anche per la spesa è consigliato di ottimizzare i temi di permanenza nei supermercati, magari recandovisi con le idee ben chiare o con una lista della spesa, in modo da ridurre al minimo i tempi per espletare gli acquisti.
Prima di entrare occorre indossare sempre la mascherina e disinfettarsi le mani; all’interno bisogna mantenere la distanza di almeno un metro dagli altri clienti e dal personale e seguire i percorsi indicati. Usare sempre i guanti per scegliere i prodotti sfusi come frutta, verdura, pane: non toccare i prodotti esposti ma solo quello che si acquisterà. Una volta tornati a casa lavarsi le mani dopo aver sistemato la spesa.
In spiaggia
Gli stabilimenti balneari potranno riaprire dal 15 maggio. Da quella data sarà possibile andare in spiaggia con regole praticamente identiche a quelle dello scorso anno. Con distanziamento degli ombrelloni minimo di 10 metri quadrati di “area di ombreggio”, che eventualmente potrà essere reso più severo dalle Regioni. Fondamentale per i gestori l’igienizzazione dei lettini e delle sdraio ad ogni nuovo utilizzo, le mascherine per i dipendenti e il divieto all’uso promiscuo delle cabine.
Sarà consentita la pratica di sport individuali, come ad esempio quello con i racchettoni, o in acqua, come il surf. Per gli sport di squadra come il beach volley bisognerà rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti. Questo secondo le linee guida delle Regioni, che hanno aggiornato il documento coi protocolli che riguardano le attività turistiche.
In palestra e in piscina
Sarà necessario pazientare ancora per ritornare all’attività fisica al chiuso. Se tutto procederà come è da augurarsi sotto il profilo epidemiologico, dal primo giugno ripartiranno anche le palestre, ma non mancheranno regole e attenzione alla sicurezza e al distanziamento.
Ovviamente non bisognerà scambiarsi la borraccia o la bottiglia d’acqua ma usare bicchieri monouso, usare l’asciugamano personale prima di stendersi sul tappetino, collocare i tappetini, se si frequenta un corso di gruppo, ad almeno un metro di distanza dagli altri. E ancora: usare un detergente a base di alcol prima e dopo aver usato gli attrezzi, mantenere la distanza di almeno un metro dagli altri mentre ci si allena, non portare né consumare cibo negli spogliatoi. Tutte le sale dedicate all’allenamento e negli spogliatoi dovranno essere presenti dispenser igienizzanti automatici. Regola sempre valida quella di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone.
E’ ovvio che se si hanno sintomi compatibili con quelli provocati dal Covid, è assolutamente da vietare l’allenamento in palestra o in piscina.
Spostamenti tra regioni
Da lunedì sono nuovamente possibili gli spostamenti tra le regioni gialle, vietati da Natale. La circolare del ministero dell’Interno conferma che ci si potrà spostare per “qualsivoglia ragione”, fermo restando che si potrà andare a trovare amici e parenti in un’abitazione privata una sola volta al giorno in 4, fino ad oggi il limite era di solo due persone, oltre ai minori su cui si esercita la potestà genitoriale, quindi non più solo i minori di 14 anni ma tutti coloro che hanno meno di 18 anni. In zona arancione tutto ciò sarà possibile solo nell’ambito comunale, assolutamente tutto vietato in zona rossa che al momento colora solo la Sardegna.
Sarà possibile anche raggiungere le seconde case in regioni gialle e arancioni con familiari o amici, ma non più di 4. In Sardegna, zona rossa, la situazione è differente per le seconde case che potranno essere raggiunte, ma solo da un nucleo familiare.