“Il progetto presentato dalla nostra amministrazione per il riuso di un bene confiscato a Santa Caterina, nel cuore del centro storico, è stato incluso dalla Prefettura di Napoli tra i 15 progetti pilota selezionati in tutta l’area metropolitana, al fine di sperimentare un modello di cofinanziamento pubblico-privato, nel presupposto dell’interesse comune alla lotta contro il crimine organizzato e al miglioramento delle condizioni generali di qualità della vita sul territorio, attraverso l’utilizzo del patrimonio di beni sottratti alle mafie”. Così il sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino.



“La nostra iniziativa coinvolgerà i ‘careleavers’, – ha continuato Cimmino – ossia i neomaggiorenni che, dopo un periodo di accoglienza presso comunità educative per minori, non possono reinserirsi nelle loro famiglie di origine, perché non idonee a permettere loro di acquisire le autonomie personali e professionali per diventare adulti. Per tutti loro è prevista l’opportunità di seguire un proficuo percorso educativo e culturale, in cooperazione con Asl, scuole, servizi sociali, enti di formazione professionale e associazioni del territorio.



Al nostro progetto la Prefettura ha attribuito la priorità come iniziativa particolarmente significativa sotto il profilo culturale, sociale, artistico, storico e archeologico. La sua realizzazione all’interno di un bene confiscato rende questo progetto sperimentale emblema di legalità e di riscatto per una comunità che trae vantaggio, in termini di miglioramento della qualità di vita, proprio da un bene sottratto alla camorra”.



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