“Rilanciamo il basket bond con garanzie pubbliche, con emissioni per circa 30 milioni di euro”. Ad annunciarlo è Mario Mustilli, presidente di Sviluppo Campania durante il webinar organizzato questa mattina, alla vigilia della riapertura di Garanzia Campania Bond, strumento regionale di finanza innovativa a favore delle piccole e medie imprese del territorio (da domani 6 maggio ripartono le manifestazioni di interesse).

“Abbiamo avvicinato alle Pmi il mercato dei bond che a livello mondiale, ed europeo in particolare, da sempre privilegia operazioni non compatibili con la nostra struttura produttiva – dice Mustilli -.

Mediamente le obbligazioni emesse in questo Paese hanno, infatti, un valore che si aggira tra gli 8 e 15 milioni di euro e non risultano dunque coerenti con le dimensioni delle nostre imprese. Garanzia Campania Bond – aggiunge Mustilli – è la risposta a un classico fallimento di mercato: abbiamo costruito un meccanismo di cartolarizzazione che consente di investire contemporaneamente in più titoli e creato una struttura di garanzia – la cosiddetta dimensione “junior” del portafoglio – pari al 25 per cento dell’emissione complessiva. Così con 37 milioni di euro abbiamo permesso l’emissione di 148 milioni”.

Il potenziale di Garanzia Campania Bond era di 148 milioni: sono state presentate domande da parte di 124 imprese per 368 milioni. Oltre la metà delle richieste provengono da Napoli (179,8 milioni), seguita da Salerno (130,3 milioni), Caserta (31,5), Avellino (18,1) e Benevento (8,5).

Sono 54 le aziende sostenute per 120 milioni di euro, utilizzando quasi tutta la garanzia pubblica a disposizione, per un importo pari a 30 milioni. “Gli ultimi 7 sono quelli che rilanciamo, con un’ulteriore aggregazione di fondi”, dice Mustilli. Che aggiunge: “Abbiamo abbassato il taglio meglio del bond: ne sono stati emessi 16 con tagli fino a 1,5 milioni, 31 tra 1,5 e 3 milioni di euro, 7 oltre i 3 milioni di euro”.

I tassi di interesse applicati oscillano tra l’1,65% e il 2,59%. “La garanzia pubblica – spiega Mustilli – ha permesso di ottenere, rispetto ai tassi di mercato, un vantaggio dal 40 al 53%. Soprattutto per le categorie produttive più deboli la garanzia pubblica ha consentito di ottenere un dimezzamento della cedola fissa. E tutto questo è avvenuto durante il lockdown, con un decreto Liquidità che ha creato di fatto un’indubbia concorrenza al meccanismo dei bond”.

Infine, uno sguardo alla dimensione delle imprese emittenti:12 hanno fino a 20 dipendenti, una decina tra 20 e 40, 32 oltre i 40 dipendenti. Diciassette imprese hanno un fatturato inferiore ai 10 mln di euro, 22 tra i 10 e i 20 milioni, 5 tra i 20 e i 30 e 4 un fatturato superiore ai 40 milioni di euro.

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