Varata la settimana scorsa a Volla, anche se ancora mancante del quinto tassello, la nuova Giunta Di Marzo che ha cominciato il suo percorso con i primi provvedimenti, vagliati ed approvati, nella prima seduta del rinnovato, e potremmo anche dire, trasformato esecutivo vollese.

Una seduta che ha cominciato a tracciare le prime linee di quello che dovrà essere, almeno negli intenti di quanti oggi sostengono l’amministrazione, il futuro della cittadina annonaria. Approvati alcuni studi di fattibilità per nuove strutture che dovrebbero rendere il territorio più attento alle esigenze e alle priorità dei cittadini.


Approvato, infatti, lo Studio di fattibilità dei lavori di costruzione di un polo per l’infanzia, costituito da un asilo ed una scuola dell’infanzia con relativa palestra e teatro annessi, che dovrebbe sorgere in via Sepone. Studio di fattibilità approvato anche per i lavori di costruzione di un centro polifunzionale per i servizi alla famiglia che andrebbe ad essere realizzato in via Filichito, traversa Palumbo.

E infine, approvato anche lo Studio di fattibilità dei lavori di “rigenerazione urbana relativamente al rifacimento delle strade e dei marciapiedi”, un obiettivo che punta al miglioramento dell’attuale degrado, più che “sociale” come indicato nel documento comunale, “territoriale” del comune di Volla.




Insomma, si comincia a lavorare con la nuova Giunta. Un primo passo che dovrà concretizzarsi con l’acquisizione dei finanziamenti per la realizzazione di quanto in fase di progettazione. Staremo a vedere. Certo i tempi non potranno essere brevi.

Ma questo nuovo esecutivo, questa rinnovata maggioranza Di Marzo, avrà il tempo necessario per completare quanto messo in cantiere, e magari anche un po’ di più?

Lungi da noi essere uccelli del malaugurio, anzi “lunga vita al re!”, augurando a Volla di recuperare il troppo tempo perduto in troppi anni di immobilismo. Il dubbio ci viene osservando la comunicazione pubblicata dalla Giunta, allegata in fondo all’articolo, e inviata ai Capigruppo consiliari. E proprio leggendo quel foglio, la domanda sorge spontanea: può un consiglio comunale con 16 consiglieri eletti, avere 12 Capigruppo? In pratica ognuno rappresenta se stesso tranne che in un paio di casi “eccezionali”. Che dire. A nostro parere, una situazione provocata dall’assenza o quasi, della Politica, e non è un errore ortografico la “P” maiuscola utilizzata qualche parola fa.




Una situazione di totale frammentazione che purtroppo inevitabilmente segna una evidente debolezza dell’amministrazione. Anche la famosa “Armata Brancaleone” alla fine raggiunge il suo obiettivo e riesce anche a riportare a casa la pelle, ma dover combattere, brandendo il ferro contro le avversità dell’amministrare un Comune, nella consapevolezza di essere alla guida dell’Armata “BrancaDiMarzo”, non deve certo concedere sogni sereni al buon Pasquale.

Gennaro Cirillo



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedentePortici: arrestato uno spacciatore
SuccessivoDe Luca anticipa tutti: ripartono i matrimoni in Campania, ma con un bel po’ di regole
Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".