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De Luca anticipa tutti: ripartono i matrimoni in Campania, ma con un bel po’ di regole

Dopo le riaperture delle ultime settimane che hanno permesso il riavvio di molte attività in sofferenza per questo lungo e difficile periodo di pandemia, anche il settore del wedding e banqueting campano si prepara alla ripartenza.

E’ stata firmata, dal governatore Vincenzo De Luca, l’Ordinanza numero 18 contenente il “Protocollo di sicurezza anti-diffusione SARS-Cov-2. Wedding e ricevimenti”.


Un protocollo rigoroso quello stabilito dall’Unità di Crisi predisposto tenendo in debito conto non solo delle nuove disposizioni vigenti a livello nazionale, ma frutto anche del confronto con le categorie interessate, dalla Camera di Commercio, alle principali associazioni di categoria, dai ristoratori agli operatori del banqueting e wedding. Un’Ordinanza che anticipa i tempi, individuando le norme di comportamento e le modalità di svolgimento delle cerimonie, “fatta salva la sopravvenienza di ulteriori provvedimenti in conseguenza dell’evoluzione del contesto epidemiologico e/o dell’avanzamento della campagna vaccinale in corso di svolgimento, con riferimento all’intero territorio della regione Campania”.

“Abbiamo deciso di anticipare il più possibile la definizione dei protocolli di sicurezza che consentono, in attesa della data definitiva del via alla ripartenza delle attività prevista entro questo mese di maggio, di approntare tutte le misure necessarie condivise con le categorie interessate”. Ha così chiarito De Luca, aggiungendo: “Ciò consentirà di essere pronti alla fine di maggio per poter programmare la ripresa delle attività già dall’inizio di giugno. Si tratta di un comparto importante per la nostra regione, che comprende tante realtà produttive dislocate in tutti i territori, dall’area flegrea, alle isole, alle costiere”.

Tra le molte indicazioni che i ristoratori dovranno seguire, l’individuazione di un addetto per la sala nonché uno per la cucina  in quanto “responsabili dell’  attuazione di tutte le misure di contenimento del rischio di diffusione del contagio”, il cui nominativo “dovrà essere comunicato con anticipo alla Asl al Comune territorialmente competenti”.


Tutti gli eventi, si legge ancora nell’Ordinanza, dovranno essere comunicati “preventivamente all’Asl e al Comune competenti, con preavviso di almeno sette giorni rispetto alla data di svolgimento, con indicazione del numero di invitati previsto” e si dovrà procedere alla registrazioni di tutti i partecipanti, conservandone copia per almeno 14 giorni.

Restano sempre in vigore le norme basilari per il contenimento della diffusione del contagio, come una continua aereazione del locali, l’uso di dispositivi di sicurezza per tutto il personale impegnato e la presenza di “prodotti per l’igienizzazione delle mani in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno”.

Doverosa sarà anche l’adozione delle “misure al fine di evitare assembramenti al di fuori del locale e delle sue pertinenze” e la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso del locale, impedendo l’accesso alla struttura a tutti coloro che presenteranno una temperatura superiore a 37,5° C”.

Tutti gli spazi, sia interni che esterni, dovranno essere riorganizzati per garantire un ingresso ordinato, scongiurare assembramenti e garantire il distanziamento di 1,5 metri tra i clienti dei tavoli situati “negli ambienti chiusi e di almeno un metro negli ambienti all’aperto”.


Tuttavia, è prevista anche la possibilità di poter ridurre il distanziamento “ove si utilizzino barriere fisiche di separazione ovvero per gruppi di persone in possesso di Card vaccinale o di altra certificazione di avvenuta vaccinazione completa, o di titolo anticorpale immunizzante (presenza di anticorpi anti S1 etc) ovvero che comprovino di aver eseguito, con esito negativo, tampone molecolare antigenico all’ingresso o comunque con prelievo effettuato entro le 48 ore precedenti il ricevimento”.

Anche per gli ospiti resta confermato l’obbligo dell’uso della mascherina negli ambienti interni, a meno che non si stia seduti al tavolo e negli spazi esterni allorquando non sia possibile rispettare le distanze previste.

Viene, inoltre, precisato che “è consentito organizzare con modalità a buffet, esclusivamente prevedendo la somministrazione da parte di personale incaricato ai posti a sedere, escludendo la possibilità per gli ospiti di avvicinarsi al tavolo del buffet e di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per ospiti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie”.

 

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