Non accenna a placarsi lo scontro in Città che si è acceso attorno alla destinazione futura dell’area confiscata in Via Focone 4 nel quartiere di San Vito. Durante l’ultimo Consiglio comunale sembrava che la questione fosse stata liquidata con l’articolata discussione in aula seguita dal voto schiacciante della maggioranza espressasi a favore della realizzazione di un’isola ecologica. Con le forze di opposizione, rappresentate dai due Consiglieri Sabbarese e Dorio, che annunciarono battaglia seduta stante anche al di fuori delle sedi istituzionali.


E così è stato. Sabbarese ha ripresentato la medesima mozione di cui si fece promotore agli sgoccioli della passata Amministrazione (sempre guidata da Ciro Buonajuto) ottenendo l’approvazione. In buona sostanza si chiedeva all’epoca e si chiede nuovamente oggi, visto che quegli indirizzi formulati non hanno mai visto una concreta realizzazione, un atto di impegno da parte dell’Amministrazione per la riconversione dell’ex cantiere Multiecoplast in Via Focone attraverso la realizzazione di un parco pubblico e di un’area di sgambamento per cani.

L’Amministrazione Buonajuto, come notorio, è decisa a trasformare quella area in un’isola ecologica per lo smaltimento di rifiuti ingombranti impiegando le risorse, circa 300mila euro, provenienti dalla Città metropolitana di Napoli.

A scendere in campo per difendere l’idea è proprio il primo cittadino renziano che, nei giorni scorsi, ha provato a gettare acqua sul fuoco. “Non è nostra intenzione mortificare il quartiere di San Vito, ne è intenzione di realizzare lì un sito di stoccaggio o una discarica”, precisa Buonajuto. “A Via Focone è stata immaginata – prosegue il Sindaco nel suo lungo videocomunicato diramato sui Social – una isola ecologica identica a quella che adesso c’è a Via Plinio. E vi assicuro che un’isola ecologica non comporta alcun rischio per la salute”.


Rassicurazioni che evidentemente non sono bastate per tranquillizzare una parte di residenti e in particolare il parroco ecologista Don Marco Ricci della Parrocchia del Sacro Cuore di San Vito. Affida alla rete il suo ultimo sfogo laddove associa alle definizioni di “isola ecologica” e “sito di trasferenza” la parola “monnezza”. E riferendosi proprio a quest’ultima il sacerdote tuona: “Ora la nostra amministrazione, inclusi coloro che ci abitano, ha scritto e votato un progetto per riportarcela, chiamandola opera di riqualificazione”.

A supporto delle azioni promosse da Don Ricci interverrà anche l’Arcivescovo Don Mimmo Battaglia che ha radunato i fedeli il 26 maggio prossimo alle ore 19 per una preghiera sul posto.


Una querelle che probabilmente sarà destinata a durare ancora per molto nonostante la compattezza, fin qui mostrata, della maggioranza nel portare avanti il progetto di riqualificazione dell’area.

Dal loro canto, invece, i cittadini del quartiere chiedono prioritariamente opere di bonifica e di risanamento di un territorio da sempre martoriato sotto il profilo ambientale. Una su tutte, la realizzazione di un sistema fognario degno di questo nome che manca all’appello.

Nel frattempo è attiva una petizione online indirizzata ai vertici dell’Amministrazione per bloccarne la realizzazione promossa dalle locali sezioni di Azione e di Europa Verde, in prima linea sul fronte della battaglia.

Danilo Roberto Cascone



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