Dagli ultimi dati rilevati, la curva epidemiologica in Italia sembra essere ormai in fase discendente grazie anche all’accelerazione nella campagna vaccinale, all’uso dei dispositivi di protezione, al rispetto dei protocolli e delle fondamentali regole di comportamento anti Covid-19.

Tuttavia invita ancora alla prudenza e a non abbassare la guardia il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.


“La situazione è in costante miglioramento, la combinazione delle misure di distanziamento sociale con la progressiva crescita della vaccinazione – ha affermato Brusaferro –  ci ha dato questo risultato. Dobbiamo continuare a essere prudenti, ma già tre Regioni hanno numeri da fascia bianca ed è prevedibile che, settimana dopo settimana, se ne aggiungeranno altre”.

Già dalla scorsa settimana, infatti, tre regioni presentavano un incidenza sotto i 50 casi ogni centomila abitanti e dunque sono pronte a lasciare la zona gialla, ma altre si stanno avviando verso quella direzione. “Questi dati – ha però chiarito Brusaferro – devono essere mantenuti per tre settimane prima di fare scattare la fascia bianca. Abbiamo una costante decrescita di nuove infezioni e ricoveri sia in area medica sia in terapia intensiva. Anche i decessi stanno diminuendo, ma più lentamente perché questo è il dato che solitamente decresce per ultimo”.


Nonostante gli auspici positivi per un ritorno graduale e in sicurezza alla normalità e la speranza in un cambiamento che possa rappresentare veramente una “rinascita”, il Presidente dell’ISS, non intende lasciarsi andare a facili ottimismi e ipotizza una terza dose dei vaccini che possa dare la spinta definitiva per uscire  dall’impasse della crisi epidemica.

“Dobbiamo monitorare le varianti”, ha infatti sottolineato. E chiaro è il riferimento alla variante inglese che continua preoccupare per la sua elevata capacità di trasmissione e per la sua presenza ormai dominante sul territorio nazionale a differenza delle altre.

Una ulteriore svolta potrebbe arrivare, secondo Brusaferro, anche dalla somministrazione del vaccino ai più giovani fino alla fascia d’età tra i 12 e i 15 anni, vale a dire ai ragazzi che frequentano le medie e le superiori.


Per questi ultimi, infatti, l’Agenzia Europea del Farmaco starebbe per autorizzarne la vaccinazione con il siero Pfizer. “È una opportunità che non dobbiamo perdere – ha spiegato ancora il professore – consentirà maggiore sicurezza nel ritorno a scuola questo autunno per le medie e le superiori”.

Occorre puntare molto sulla vaccinazione delle fasce giovani in quanto proprio “per il loro stile di vita sono quelle che hanno una maggiore probabilità di favorire la circolazione del virus. Bisogna spiegare anche ai ragazzi che vaccinarsi è un dovere morale di fronte a questa pandemia. Possono dare un contributo alla salute pubblica che significa anche proteggere i propri cari. Nessuno è sicuro fino a quando non lo saremo tutti”.

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Brusaferro è concorde con la decisione di rilasciare il green pass dopo la prima dose poiché è stato “rilevato che già a 15 giorni dalla prima dose inizia a svilupparsi in modo significativo la risposta immunitaria che cresce col passare delle settimane e si completa con la seconda dose”. Tuttavia, ha chiarito “dobbiamo essere consapevoli, anche alla luce degli ultimi dati, che il vaccino è estremamente efficace nel proteggerci dal decesso e dalla necessità di ricovero, ma esiste, per quanto notevolmente bassa, la possibilità di infettarsi nonostante il vaccino”.

Siamo ancora in una fase di transizione” e “per questo diciamo anche che è importante continuare a rispettare le misure, anche dopo l’iniezione”.

Bianca Di Massa

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