Terremoto al Comune. Dopo giorni di riflessione e analisi accurata degli ultimi eventi, il Prefetto di Napoli Marco Valentini ha disposto l’invio di una commissione d’accesso antimafia a Palazzo Farnese. Su delega del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, la Prefettura ha dunque deciso di mandare gli 007 al Comune di Castellammare, per accertare eventuali condizionamenti del clan D’Alessandro nell’attività amministrativa. “La commissione – si legge in una nota ufficiale – avrà l’obiettivo di svolgere accertamenti mirati e approfonditi, alla scopo di verificare la presenza di eventuali forme di infiltrazione e di condizionamento di tipo camorristico, che possano aver condizionato o condizionare il buon funzionamento dell’Ente”.


Nei giorni scorsi il ministro Lamorgese ha ricevuto il dossier su Castellammare, relativo alle possibili infiltrazioni del clan D’Alessandro a Palazzo Farnese. Sono stati due gli elementi che hanno accelerato l’iter per l’invio della commissione d’accesso: su tutti, l’elezione a presidente dell’assise cittadina di Emanuele D’Apice, che in aula elogiò il padre Luigi (conosciuto come Giggino o’ministro e morto lo scorso anno) condannato in passato a 4 anni per associazione esterna di stampo camorristico. Un ruolo determinante è stato anche quello rivestito dall’inchiesta Domino Bis, che poche settimane fa ha portato all’arresto di 16 persone tra capi e affiliati alla cosca scanzanese. Nelle pagine dell’ordinanza, fu lo stesso Sergio Mosca (ex reggente dei D’Alessandro) a parlare del sostegno dell’organizzazione malavitosa ad un candidato di Forza Italia, alle ultime elezioni amministrative del 2018.




L’accesso avrà la durata di tre mesi, prorogabili una sola volta per ulteriori tre mesi. Al termine della verifica, se si dovessero riscontrare elementi di infiltrazione, il consiglio comunale potrebbe essere sciolto anticipatamente e la città stabiese ritornare alle urne. Non sono mancate le reazioni politiche. “Ho sempre avuto fiducia nell’operato di tutti gli organismi istituzionali – afferma il sindaco Gaetano Cimmino – E ho piena fiducia nel lavoro che svolgerà la commissione d’accesso.

cimmino gaetano castellammareSono sereno perché sin dal primo giorno la mia amministrazione ha operato all’insegna della legalità e della trasparenza – continua – al servizio dell’intera collettività. Forniremo tutto il necessario supporto all’attività degli ispettori, perché al più presto possano completare il loro lavoro, che sono certo dimostrerà, una volta e per sempre, la correttezza sotto tutti i profili dell’attività che in questi tre anni abbiamo svolto per il bene dei cittadini. L’impegno assunto sin dal primo giorno con i cittadini proseguirà sul solco di quanto abbiamo fatto finora, per continuare a dare impulso al rilancio e allo sviluppo della città”.


Sulla vicenda sono intervenute anche le opposizioni. “Finalmente – commenta Tonino Scala, capogruppo di LeU – Era ora.

Abbiamo perso tre anni. Tre lunghi anni. La chiesi il 4 agosto, il giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio comunale dopo i fatti avvenuti nella consiliatura precedente. Fui inascoltato e anche deriso. Peccato che non sia stato il sindaco e il Consiglio comunale a chiederla, avremmo recuperato tempo. Chi pensa che sia un affronto alla città non ha ben capito la funzione degli ispettori – continua – La Commissione è un atto dovuto, di rispetto oserei dire, alla città che ha bisogno di chiarezza su fatti e vicende. Mi auguro che questo lavoro venga fatto in modo serio, meticoloso, che tenga conto delle varie inchieste che ci raccontano di condizionamenti della vita amministrativa. Castellammare da troppi anni aspetta, è giunto il momento della chiarezza. Era ora”.

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