Si è conclusa positivamente l’operazione di Polizia che ha portato alla liberazione del figlio di un noto ristoratore di Gragnano, l’imprenditore sequestrato a scopo estorsivo da due magrebini e liberato dalla polizia a Orvieto.

Lo avevano “invitato” con la forza a salire sulla loro auto, gli hanno sottratto il cellulare, poi, forse dopo aver  tentato di ottenere il credito vantato, hanno imboccato l’autostrada, dirigendosi verso la Francia. Dopo circa 300 chilometri, appunto nei pressi di Orvieto, la “dportazione” del prigioniero si è conclusa.


L’episodio risale a martedì quando presso la sala operativa della polizia stradale di Roma, erano giunte segnalazioni circa la possibilità che vi fosse in atto un sequestro di persona. Coordinati dal Centro Operativo di Fiano Romano, gli uomini della stradale di Orvieto, avevano intercettato e fermato lungo l’Autostrada A1, la vettura scura, con targa francese, sulla quale viaggiavano quattro uomini, in direzione Nord.

Al momento del fermo, uno degli occupanti aveva fatto intendere che qualcosa non andava ed era riuscito a bisbigliare ad un poliziotto che era stato rapito.


Una volta al sicuro negli uffici della Polstrada, la vittima ha sporto denuncia contro i suoi assalitori e sequestratori, spiegando che molto probabilmente il rapimento aveva come scopo quello di recuperare presunti crediti. I sequestratori nativi francesi, ma di origine magrebina, secondo quanto chiarito dagli agenti della stradale di Orvieto, coordinati dalla Procura di Terni, avrebbero avuto intenzione di liberare il 57enne solo dopo aver riscosso il ricatto. Non sarebbero state usate armi per minacciare l’imprenditore di Gragnano.

Al momento due dei tre magrebini sono stati posti in stato di fermo con l’accusa di sequestro di persona, per il terzo gli inquirenti stanno ancora cercando di chiarire quale sia la sua posizione in tutta questa vicenda. Tuttavia dalle prime indagini è stato subito chiaro agli inquirenti lo “spessore criminale di caratura internazionale”, degli arrestati, coinvolti ed inquisiti per rapine a mano armata, aggressione alle forze dell’ordine e fuga da una stazione di polizia.

Il sequestrato ha piccoli precedenti alle spalle. Gli arresti dei due, che ora si trovano nel carcere di Perugia, sono stati convalidati ieri dall’autorità giudiziaria di Terni. L’indagine, per competenza territoriale, dovrebbe comunque passare a breve alla Procura di Torre Annunziata.

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