Un esempio positivo di sinergia tra Amministrazione comunale e associazionismo: è la “dog area”, l’area pubblica per lo sgambamento dei cani, inaugurata da poco tempo a Portici, nel piazzale De Lauzieres. Lì, qualsiasi proprietario può accompagnare il proprio amico a quattro zampe per lunghe scorrazzate sul prato, senza particolari preoccupazioni. Una volta valutato il profilo comportamentale di ciascun cane e, effettuate le relative verifiche di rito in merito alla microchippatura e vaccinatura dello stesso (grazie all’ausilio di operatori volontari), è possibile accedere allo spazio. L’area è ovviamente recintata ed è dotata di attrezzature sia per gli animali che per i loro padroni.

La notizia sull’apertura di questo spazio pubblico per i cani ha fatto il giro della rete essendo uno dei primi del comprensorio vesuviano. Tanto da fare invidia ai cittadini della confinante San Giorgio a Cremano, laddove spazi del genere sono totalmente assenti sul territorio comunale, nonostante Comitati spontanei e Associazioni ne abbiano chiesto al Sindaco l’introduzione con petizioni e iniziative varie. Anche nel vicino Comune di Ercolano la situazione non è diversa sotto questo profilo.

Abbiamo così deciso di contattare l’Associazione Abeta Onlus che ha preso in gestione l’area e che da anni si occupa di lotta al randagismo e, più in generale, di benessere animale attuando un capillare monitoraggio del territorio in accordo con le Autorità locali. A rispondere alle nostre domande è Filomena Marinaro, Presidente della Onlus, la quale ha accettato di buon grado l’intervista.

Come ha avuto origine l’idea di una dog area gratuita nel vostro Comune?

La costituzione di aree verdi destinate allo sgambamento dei cani era già prevista nel regolamento Comunale per la Tutela ed il Benessere del Comune di Portici del 2010 all’art. 22. Dette Dog Area si ritrovano poi menzionate nella L.R. n° 3 del 11 aprile 2019 all’art.4 quale competenza dei Comuni. Esse nascono come servizio al cittadino finalizzato al miglioramento del buon inserimento del cane nel tessuto urbano. Il comune di Portici ha da sempre manifestato una elevata sensibilità alle tematiche ambientali ed animaliste ed un puntuale adempimento ai dettami di legge in ambiti quali la prevenzione al randagismo, la tutela dei gatti liberi e l’implemento della relazione uomo-pets.

In cosa consiste l’attività di gestione che l’Abeta onlus garantisce sul buon funzionamento dello spazio?

Già dalla fase progettuale si era evinta la necessità di organizzare gli accessi all’area dog per garantire la buona e corretta fruizione degli spazi per tutti ed evitare eventuali incidenti che sarebbero potuti avvenire data la condivisione di uno spazio comune. I nostri operatori o come ci piace definirci i “facilitatori” aiutano i binomi cane-uomo a trovare il giusto momenti e la corretta condivisione a chiunque voglia divertirsi in dog area.

Facciamo un bilancio. A distanza di circa un mese dall’apertura come ha reagito la cittadinanza porticese?

In questo primo mese l’affluenza è stata particolarmente numerosa, sia durante la settimana che nel weekend. I cittadini entusiasti di avere un luogo dove poter, finalmente, godere della presenza di cani liberi da guinzagli e finimenti, hanno da subito collaborato all’attuazione delle piccole regole e alla buona tenuta degli spazi comuni.

A cosa attribuisce il successo di questa iniziativa?

Il successo di questa iniziativa va, secondo il nostro parere, da attribuirsi alla elevata sensibilità dei cittadini, ad una seria e presente volontà dell’Amministrazione Comunale tutta e ad una più profonda consapevolezza delle esigenze del cane, quale soggetto sensiente e pienamente inserito nella urbe.

Cos’altro si potrebbe prevedere per garantire spazi sempre più fruibili ai nostri amici a quattro zampe?

Svariati sono i progetti già in essere o possibili per migliorare la convivenza con i nostri amici a 4 zampe, attività di divulgazione del rispetto degli spazi urbani, accessibilità a strutture ricreative e commerciali ed implemento di aree verdi che non solo aiutino il vivere dei cani in città ma che siano strumento per un ritrovato legame con la natura.

Cosa suggerisce per quei Comuni che ad oggi non dispongono di aree libere di questo tipo?

Ai comuni che ancora mancano di strutture e/o percorsi dedicati vorremmo sottolineare quanto l’attuazione di aree verdi destinati ai cani rappresentino, non solo manifestazione di svolta verso una più corretta considerazione del rapporto uomo-pets ma, quanto tali strutture urbane rappresentino una risorsa per l’intera comunità.

Grazie per essersi resa disponibile e aver condiviso la sua esperienza!

A lei! Grazie per l’attenzione e lo spazio concesso su questi argomenti.

Danilo Roberto Cascone
Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano