Così come preannunciato nella conferenza stampa post gara dell’altro giorno, subito dopo
gara tre dei quarti di finale playoff di serie A2, il general manager Gino
Guastaferro si è recato presso gli uffici della locale stazione del Carabinieri di Chieti per
sporgere denuncia orale contro ignoti, in seguito ai gravi episodi che hanno visto coinvolta la società gialloblù prima, durante e dopo la partita persa contro la formazione locale della Lux Chieti, a cui vanno fatti i complimenti per aver interpretato nel migliore dei modi la sfida, vinta con pieno merito.
Nel corpo dell’esposto, il dirigente scafatese ha evidenziato tutti gli episodi di cui sono stati vittime i suoi tesserati, in particolare i due atleti statunitensi di colore, Gaines e Thomas.
Tra la nutrita rappresentanza di supporters teatini presenti (non si capisce come) all’interno del PalaTricalle, un manipolo di pseudo tifosi locali, posizionati in curva, sin dall’ingresso sul parquet delle due squadre, ha inveito con cori e frasi ingiuriose nei confronti di tutti i presenti in campo, utilizzando terminologie ed espressioni che nulla hanno a che fare con lo sport, che entravano nella sfera personale e interessavano anche le rispettive famiglie. A ciò vanno aggiunti i continui spunti provenuti dalle gradinate all’indirizzo dei tesserati gialloblù e soprattutto le offese di chiaro stampo razzista all’indirizzo della coppia di colore Thomas – Gaines, con il secondo che, a partita ultimata, non è riuscito a contenere la rabbia e la delusione all’indirizzo di costoro. Dal video accluso al presente si può infatti chiaramente evincere come l’atleta nativo della Florida, rientrando con massima calma negli spogliatoi, si ritrovava costretto a subire gli sputi provenienti dalla gradinata e gli insulti razzisti da parte di quella nutrita rappresentanza di tifosi locali.
Nel sottolineare comunque la correttezza e la sportività degli avversari in campo, resta però la perplessità su come questi individui, apparsi in evidente stato confusionale, siano riusciti ad accedere all’interno della struttura che invece sarebbe dovuta essere chiusa al pubblico. Costoro, inoltre, a fine gara hanno approfittato dell’assenza delle forze dell’ordine (era infatti presente solo un vigilante), per proseguire nell’atteggiamento provocatorio e minaccioso, attendendo l’uscita degli atleti dagli spogliatoi. Al fine di evitare contatti, il pullman scafatese, prima di abbandonare il parcheggio del PalaTricalle, ha atteso l’arrivo delle forze dell’ordine e, solo dopo un’ora e più dalla fine del match, scortati da due pattuglie della polizia, si è recato presso l’albergo. Forze dell’ordine che hanno potuto constatare l’atteggiamento facinoroso di questi individui che, a causa dello stato confusionale, hanno indirizzato anche offese e minacce ad alcuni tesserati teatini e alle loro rispettive famiglie, ivi restando assembrati in dispregio delle norme e dei protocolli in tema di prevenzione da covid-19.
Con tale denuncia, la Givova Scafati, soprattutto in un momento delicato e difficile come quello storico che stiamo attraversando da molti mesi a questa parte, ha inteso lanciare un monito a coloro i quali non hanno ancora ben recepito i veri valori dello sport, fatti di socializzazione ed integrazione, e lo macchiano con sgradevoli episodi come quelli accaduti ieri sera. A tal guisa, saranno indicati nell’esposto, viste le foto scattate durante e dopo la gara, anche all’esterno del PalaTricalle, tutti gli elementi utili affinché si possano individuare i responsabili di tali atti e, in tal senso, la dirigenza scafatese auspica la piena collaborazione della società teatina, affinché quest’ultima collabori con le forze dell’ordine, consegnando l’elenco delle persone che hanno avuto accesso al PalaTricalle e che, come da protocolli e prassi consolidata, prima di accedere alla struttura, avrebbero dovuto compilare e sottoscrivere apposita autocertificazione, con la rilevazione della temperatura corporea.
L’atleta Frank Gaines, sul proprio profilo Instagram, ha così commentato gli episodi che lo hanno visto protagonista ieri sera: «Ieri sera in gara tre della nostra serie playoff contro Lux Chieti, mentre uscivo dal campo dopo la sconfitta sono stato colpito da sputi provenienti dagli spalti. E’ la maggiore e più importante forma di mancanza di rispetto e lo è ancora di più in questo periodo in cui viviamo una situazione di massima allerta, attenzione e preoccupazione a non essere contagiati da covid-19. Non so se colui che mi ha sputato addosso fosse o meno contagiato e non so quindi se quello sputo possa avermi provocato qualche spiacevole conseguenza. Visto che eravamo già amareggiati per la sconfitta subita, che necessità c’era di sputarmi addosso ed inveire contro di me con epiteti razzisti? Non c’è spazio per tutto questo nel basket, si tratta solo di un atteggiamento codardo. I tifosi troppe volte esagerano e mancano di rispetto sia nei palazzetti che sui social media. Siamo esseri umani, prima che atleti, e ci aspettiamo di essere trattati come tali».