È arrivata in aula ieri sera l’approvazione della variazione al piano triennale delle opere pubbliche con l’inserimento del progetto del micronido comunale nell’area della vecchia scuola elementare di piazza D’Anna.

Accesi gli animi durante la seduta consiliare dell’ente di palazzo Filippetto Marino. Il gruppo d’opposizione Liberi di Scegliere, guidato dall’imprenditore green Giulio Gerli, ha espresso dissenso sul progetto della maggioranza attraverso i dati forniti dalla documentazione dell’opera. Contestazioni sono giunte anche dal gruppo consiliare Esserci.

Dati alla mano, Striano registra circa 100 nuove nascite all’anno, il che significa che un asilo nido comunale debba almeno essere realizzato per ospitare un centinaio di bambini da 0 a 36 mesi.


Il progetto della giunta Del Giudice prevede una spesa di 1 milione e mezzo di euro circa per l’abbattimento della vecchia scuola elementare di 900 mq e 3 piani e la costruzione di un asilo nido di 400 mq a piano terra per ospitare 30 bambini.

Un progetto, dunque, che non risponde alle reali esigenze del territorio quali la necessità di un nido con una capienza equilibrata alle previsioni delle nascite e una scuola elementare idonea rispetto all’attuale edificio del Parco Verde.

“Qualcuno credeva che questa opposizione non volesse un asilo nido a Striano” hanno dichiarato i consiglieri Giulio Gerli ed Olimpia Ferrara nel corso del consiglio comunale.


“Per noi – continuano – è importante avere un asilo nido ed almeno per 100 bambini, non 30 come per il progetto della maggioranza. Se avessero abbattuto le palazzine della ex 219 nel 2020 (come Liberi di scegliere aveva proposto) avrebbero avuto suolo su cui edificare il nido comunale. Oggi vogliono sprecare un edificio storico, lo vogliono abbattere per 30 bambini spendendo 1 milione e mezzo di euro, quando abbiamo 500 alunni della scuola primaria ammucchiati in un edificio non idoneo al parco verde”.

L’alternativa del gruppo consiliare green era molto ferma: “Noi su piazza D’Anna abbiamo le idee chiare! Lì va riportata la scuola elementare e vanno aggiunti tanti nuovi servizi (mensa, aula magna/teatro, biblioteca, laboratori, ecc.). Il nido lo andavamo a localizzare sicuramente su un’altra proprietà abbandonata del comune o, quantomeno, approfittavamo per recuperare l’intero edificio esistente” concludono i consiglieri.



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