L’Italia, guidata dai due del Sassuolo, diverte e fa divertire rifilando altri 3 gol stavolta alla malcapitata Svizzera. Ora per gli azzurri gli ottavi di finale sono in tasca, c’è solo da capire se si approderà al prossimo turno da primi o da secondi del girone: domenica basterà un pareggio con il Galles per finire in testa al gruppo A.
Oltre ad ottenere il passaggio del turno, Mancini continua a frantumare record: per l’Italia è infatti il 29° risultato utile consecutivo. Inoltre la porta difesa da Donnarumma è inviolata da ben 10 partite, a dimostrazione dell’ottima tenuta difensiva della nostra nazionale.
Alla metà del primo tempo dagli sviluppi di calcio d’angolo Chiellini segna il gol dell’1-0 fra le proteste degli svizzeri che volevano un fallo da parte del difensore della Juventus. Il fallo c’è, il gol viene annullato, ma per doppio tocco di mano di Chiellini. Poco dopo il difensore toscano deve dare il forfait per infortunio, lasciando spazio ad Acerbi.
L’Italia non si scompone e 5 minuti dopo con l’asse Sassuolo Berardi-Locatelli si porta in vantaggio con il gol del centrocampista a porta vuota. Questa rete assomiglia alla prima contro la Turchia: infatti Berardi accelera saltando l’avversario crossando non per Demiral (suo ex compagno di squadra), ma stavolta per Locatelli che la butta dentro.
Gli azzurri continuano con il solito copione di gioco, un ottovolante di emozioni e occasioni che costringono gli elvetici a chiudersi nella propria metà campo.
Il raddoppio arriva in avvio di ripresa ed è frutto di nuovo di Locatelli che, servito da Barella, ha tempo e modo di sferrare un potente destro all’angolino per il 2-0. E all’86’, quando il centrocampista neroverde ha esaurito tutte le sue energie e lascia il campo per Pessina, tutti, da casa e dallo stadio, si alzano per omaggiare l’eroe della serata.
E subito dopo anche Immobile lo omaggia a modo suo: palla recuperata, destro dalla distanza deviato da Sommer e poi dal palo ed è 3-0.
Finisce così, l’Italia vola agli ottavi di finale, fra i “Popopopo” sempre più acuti e i sogni che potrebbero davvero concretizzarsi.
Giuseppe Garofalo