Le decisioni prese per l’ospedale di Boscotrecase vanno approfondite nel merito delle ragioni che ne sono alla base e ne vanno monitorati gli sviluppi: i Sindaci dell’area torrese-boschese promuovano un tavolo di confronto tra l’ASL Napoli 3 Sud e i sindacati, le associazioni e i comitati del territorio.

I sindacati hanno di recente lanciato l’allarme sulla possibile chiusura della struttura vesuviana al termine dell’emergenza Covid; per contro, i Sindaci della zona, dopo un incontro con la direzione dell’ASL, hanno annunciato investimenti per 20 milioni di euro per il rilancio del nosocomio.

Non è la prima volta che alle preoccupazioni sul destino dell’ospedale di Boscotrecase si risponde prefigurando nuovi finanziamenti ma, intanto, è altrove e non nel presidio ospedaliero più recente dell’area che si compiono, grazie a scelte che sembrano essere figlie soprattutto di ragioni politiche, passi concreti verso il ritorno alla normalità e le richieste della popolazione.


Infatti, mentre il plesso boschese continua a essere dedicato unicamente ai pazienti affetti da coronavirus, le altre strutture si riorganizzano, tant’è che ha riaperto il Pronto Soccorso dell’ospedale di Torre del Greco, dopo la chiusura dovuta alla trasformazione del presidio torrese in Covid Hospital.

Se è vero che si sta ancora lottando contro la pandemia e che, in tal senso, è un bene avere un centro di riferimento in zona è anche vero, però, che vanno fornite cure adeguate pure su altri fronti e che un territorio con più di 100.000 abitanti è da tempo privo di un punto di primo soccorso e di prospettive chiare sull’assistenza sanitaria che gli verrà offerta in futuro e ciò va a mortificare non poco il grande impegno profuso nell’ultimo anno dagli operatori della struttura di Boscotrecase.



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