Una nazione intera sta impazzendo, ci sono caroselli, sbandierate e suoni di trombette in ogni dove.
Ad affrontare l’Italia in semifinale ci sarà la Spagna, che solamente ai tiri dal dischetto è riuscita a spezzare la favola della Svizzera.
Fin dall’inizio della partita si è vista un’Italia arrembante, ma attenzione perché anche il Belgio ha dimostrato di esserci con due occasioni importanti di Lukaku e De Bruyne, entrambe neutralizzate da Donnarumma. L’Italia trova la via della rete intorno al quarto d’ora con Bonucci che di petto corregge una svirgolata di Di Lorenzo. Ma sul più bello Dankert al VAR interrompe la festa azzurra annullando il gol.
Dopo il gol del centrocampista dell’Inter arriva il raddoppio di Insigne con il suo classico tiro a giro, diventato ormai celebre in tutta la penisola con il nome di “’o tir a ggir”: è Belgio 0 Italia 2.
Ma neanche il tempo di finire i festeggiamenti e i Diavoli Rossi tirano agli Azzurri uno schiaffo che invita i ragazzi del Mancio a restare in partita: infatti ottengono un dubbio rigore per fallo su Doku di Di Lorenzo e Lukaku spiazza Donnarumma. E’ il preludio di una lunga sofferenza.
Infatti nel secondo tempo c’è una tensione che si taglia con il coltello, anche se il secondo tempo si tinge a sprazzi di azzurro: ma è nell’ultimo quarto d’ora che l’intera Italia soffre e fissa il cronometro, aspettando il 90’.
Come giusto che sia, sono i Diavoli Rossi ad assediarci nel finale di partita, ma ci dimostriamo compatti e riusciamo a rendere sterili gli attacchi belgi, come il salvataggio miracoloso di Spinazzola su Lukaku a botta sicura.
Purtroppo poco dopo l’esterno della Roma è costretto a dare forfait per infortunio. La diagnosi parla di rottura del tendine di Achille: L’Europeo di Spinazzola termina stasera.
Arriva il tanto atteso 90’ giro di lancette, ma c’è da soffrire altri 7 minuti: i primi due minuti il gioco è fermo fra calcio di punizione e botta di Donnarumma, e quindi i 5 minuti di recupero partono quando il cronometro segna 92. Dopo 5 minuti è finita: l’Italia vola in semifinale. “Torniamo a Wembley a cantare l’inno di Mameli” dice Caressa: lo canteremo compatti. Martedì contro la Spagna tutti in campo per un unico obiettivo: tornare sul prato londinese per la terza volta. Si può fare…
Giuseppe Garofalo