La situazione Covid in Campania non può dirsi di certo preoccupante, ma di certo va tenuta ulteriormente sotto osservazione.

Ad in effetti fino a tutto il mese di giugno il calo dei contagi sembrava viaggiare con un trend costante in calo, poi nell’ultima settimana è ritornato un altalenante andamento del tasso di positività e un chiaro aumento del numero dei nuovi positivi, in particolare negli ultimi giorni. Negli ultimi tre giorni sono stati registrati purtroppo 478 contagiati.


Il tasso di incidenza, ovvero il rapporto tra il totale dei nuovi contagiati, nell’arco di una settimana, per 100mila abitanti è ormai il principale parametro considerato dalla cabina di regia nazionale per valutare l’andamento epidemico e il rischio a cui è esposta una regione: in pratica è ance un dei dati principali per identificare il “colore” di una regione.

Ed è proprio questo dato che risulta in lievissima salita in Campania, sia pure con risultati non allarmanti per il momento, ma di fatti più alti: negli ultimi sette giorni è a quota 15, la settimana scorsa era a 12,2, mentre prima ancora, al 24 giugno l’incidenza era a 11,9, che era stato il risultato più basso registrato in questa fase. Chiaramente si parla di valori ampiamente sotto la soglia di allarme.


Con il tasso di incidenza si incrociano, per un quadro completo della valutazione regionale, anche i dati della pressione ospedaliera nei Covid center. Fortunatamente, per la Campania questi dati sono estremamente positivi con le terapie intensiva al minimo dei ricoverati da settimane e i reparti di sub intensiva e quelli dedicati in generale ai contagiati da coronavirus praticamente vuoti.

Risultati che sono anche frutto delle vaccinazioni effettuate. Ieri i cittadini campani che hanno completato il ciclo vaccinale, con l’inoculazione anche della seconda dose, hanno superato i 2milioni. Una protezione che dovrebbe cominciare a dare risultati positivi contro la diffusione del virus, ma che nei fatti sono ancora pochi per conferire una sicurezza concreta contro il contagio.

Bisognerà necessariamente tenere d’occhio come evolverà nelle prossime settimane la situazione senza sottovalutare gli eventuali focolai relativi a territori circoscritti, dove impennate di contagi e conclamati focolai potrebbero mettere in crisi l’intero report regionale.


Ed in effetti alcuni comuni campani sono già corsi ai ripari contro il rischio focolai fatto scattare da improvvise ed anomale impennate dei contagi. Nuove restrizioni ed ordinanze sono le armi dei sindaci che potranno correre ai ripari, come avvenuto a Calvizzano. In questo comune la decisione del primo cittadino è giunta dopo la registrazione di una impennata dei contagi cittadini che da 5 sono passati in pochi giorni a 56. Nuovi contagiati che risulterebbero in netto aumento anche a causa della diffusione della variante Delta.

Anche l’area a nord di Napoli segnala anomalie sui numeri dei contagi registrati. Comuni come Giugliano e Marano, oltre che Caserta, fanno registrare oltre 40 contagiati per 100mila abitanti: il limite di 50 è quello per ripassare in zona gialla con nuove restrizioni.

Allarme per un andamento anomalo del contagio anche nel Cilento con la circolazione della variante brasiliana e della colombiana, quest’ultima sequenziata in sei casi.


Un focolaio è stato individuato anche in Irpinia. Un campo scuola a Manfredonia nel quale si era registrato un contagio, aveva ospitato diversi studenti della provincia di Avellino.

Infine individuato un focolaio a Caserta in un campo scuola estivo organizzato dai Salesiani. Due ragazzi avevano accusato lievi sintomi riconducibili al Covid. Al momento sono almeno 20 i contagiati riscontrati, ma continua lo screening su altri potenziali contagiati. Dal sequenziamento effettuato in questo caso si tratterebbe di variante brasiliana.

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