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Ok alla cura Ascierto: “Mortalità meno 13%”. Con i monoclonali 6.198 pazienti in Italia

Risale in Italia il numero dei pazienti particolarmente fragili, affetti da Covid, in forma non grave, curati con gli anticorpi monoclonali.

Da quando il loro uso è stato autorizzato in via emergenziale dall’Aifa, il 10 marzo scorso, 195 strutture su tutto il territorio nazionale hanno prescritto ai loro pazienti la terapia monoclonale nella lotta al Covid-19.


Un trend che ad un certo punto aveva avuto un considerevole calo per poi spiccare nuovamente in alto negli ultimi 7 giorni, con un aumento del 118%, dal 2 all’8 luglio.

A favore dell’uso dei monoclonali si è schierata anche l’Organizzazione mondiale della sanità che nelle ultime linee guida ha raccomandato la cura proposta dall’oncologo napoletano Paolo Ascierto, in quanto ridurrebbe del 13% la mortalità dei pazienti in condizioni gravi.

Una posizione chiara e netta, quella dell’Oms, assunta dopo aver analizzato i dati relativi a oltre 10.000 pazienti coinvolti in 27 studi clinici che hanno, appunto, evidenziato la riduzione delle morti per Covid-19, 15 morti in meno ogni 1000 pazienti, mentre il rischio di essere sottoposti a ventilazione meccanica cala con questa cura del 28% (23 pazienti in meno intubati).


Un riconoscimento che ha premiato gli sforzi profusi dall’Istituto dei tumori Pascale di Napoli e soprattutto dal professor Ascierto che, un anno fa, in piena pandemia, ebbe l’intuizione di somministrare il Tocilizumab farmaco utilizzato nella cura dell’artrite reumatoide, a malati gravissimi colpiti dal virus.

“E’ una soddisfazione per tutti noi constatare che nell’anno più drammatico della sanità mondiale, i nostri ricercatori abbiano contribuito a dare una mano fattiva alla pandemia”. Ha dichiarato il direttore dell’istituto dei tumori di Napoli, Attilio Bianchi, che ha aggiunto: “Le ultime linee giuda dell’Oms confermano i nostri studi sul Tocilizumab, e siamo veramente felici di aver contribuito a salvare tante vite umane, che poi è la missione del nostro Istituto”.


“Il Covid 19 è una malattia grave – ha sottolineato Ascierto – e questa ricerca dimostra che esistono delle soluzioni terapeutiche di supporto al trattamento dei pazienti che ne sono affetti, inibendone la progressione o addirittura riducendone il rischio di morte.

Per noi degli ospedali Pascale e Cotugno di Napoli, la somministrazione del Toci non sarebbe stata possibile senza il contributo del collega Vincenzo Montesarchio. Questo è un risultato molto importante che testimonia che le nostre osservazioni erano giuste”.

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