“Il pubblico Ministero dott. Giulio Vanacore, ha ritenuto lampanti le prove raccolte nell’ambito della complessa e brillante indagine volta alla repressione del gravissimo danno ambientale arrecato dalla pesca abusiva dei datteri nel Golfo di Napoli. Le indagini hanno portato a contestare i reati nel periodo compreso dal marzo 2019 al marzo del 2021, allorquando venivano emessi i mandati per la carcerazione.”

Lo dichiara Mariagiorgia de Gennaro, socia e legale di Marevivo in una nota sul processo in corso al Tribunale di Napoli nel quale l’associazione potrà costituirsi parte civile.

“Marevivo, unitamente ad altri enti ed associazioni potrà costituirsi come parte civile nel processo o nei processi che andranno a celebrarsi in ragione del danno arrecato all’ecosistema alla cui tutela mira l’Associazione. Siamo fiduciosi nel processo così come della sua importanza sociale dal momento che pone basi forti per una concreta sensibilizzazione su reati che purtroppo troppo spesso sfuggono al sentire collettivo che non ha strumenti, informazione e coscienza piena del disastro ambientale che la condotta posta in essere dai “cd datterari” così come di tutti i predatori del mare arrecano al nostro ecosistema.

Il Pubblico Ministero ha pertanto richiesto il giudizio immediato per molteplici personaggi, molti già noti alle Autorità, anche per aver commesso reati del medesimo tipo ed ai quali viene contestata l’associazione per delinquere con modalità della condotta ritenuta altamente grave e di allarme sociale. Vengono contestati anche reati minori quali l’illecito accesso al reddito di cittadinanza e per tutti è stata fissata udienza dibattimentale collegiale per il giorno 14 settembre 2021 al Tribunale di Napoli. Saremo vigili e presenti perché il mare rappresenta un bene comune che va tutelato e preservato in quanto fonte di vita e non reso oggetto di interessi esclusivamente privati e per giunta illeciti.”

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