Si sarebbe trattato di un dramma della gelosia l’omicidio di Vincenza Tortora, 63 anni, avvenuto nel parcheggio del supermercato di famiglia a Somma Vesuviana. Il marito della donna, Francesco Nunziata, settantenne e per tutti una persona calma e perbene, don Ciccio per i tanti clienti del supermercato della catena Etè “Cuori e Sapori” di cui era titolare.
E proprio nel parcheggio dell’attività di famiglia, dove erano a lavoro anche i figli della coppia, stamattina appena dopo le 9,30, si è consumato il grave fatto di sangue.
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Uccide la moglie a coltellate nel parcheggio di un supermercato a Somma Vesuviana
L’uomo era geloso, sospettava che la moglie avesse una relazione, un cumulo di sospetti, una relazione deteriorata e l’esplosione di violenza di ieri mattina. Francesco Nunziata aveva deciso di farla finita e con una scusa aveva convocato un 46enne, commerciante di latticini residente a Sant’Anastasia e fornitore del supermercato. Riteneva che l’uomo fosse l’amante della moglie.
A questo punto la dinamica di quello che non può che essere definito un femminicidio presenta non poche ombre.
Secondo le prime ricostruzioni ad essere stato colpito per primo sarebbe stato proprio il commerciante anastasiano, poi l’attenzione dell’omicida sarebbe stata rivolta contro Vincenza lasciandola in un lago di sangue, senza vita, davanti ai due figli che erano presenti nel negozio a conduzione familiare.
A quel punto Nunziata si è allontanato facendo perdere, del resto per poco tempo, le proprie tracce. Sul posto, immediato l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna che hanno compiuto i primi rilievi nel mentre che sul luogo del delitto giungesse anche il Pubblico Ministero della Procura di Nola, dottoressa Aurelia Caporale.
Nel frattempo partiva la ricerca dell’uomo che però nel frattempo si recava, senza nemmeno avvisare un avvocato, presso la stazione dell’Arma di Ottaviano. Subito dopo la confessione. Dovrà rispondere di omicidio, di tentato omicidio e di porto abusivo d’arma bianca.
Ed in effetti, il coltello, che inizialmente non si era ben chiarito se fosse uno di quelli del supermercato, Francesco Nunziata lo portava con sé. Aveva pensato a lungo, probabilmente, sul da farsi nell’affrontare quello che riteneva il rivale.
Sui dettagli di quanto confessato dall’omicida vige ancora il massimo riserbo. Nel frattempo si cercano ulteriori risposte da testimoni e immagini delle telecamere della videosorveglianza interna.
Mentre continuano le indagini la comunità sommese resta incredula per un fatto assolutamente inaccettabile e doloroso. Vincenza era ben conosciuta dai clienti del supermercato e in tanti non si capacitano per quanto accaduto.
Nel pomeriggio è giunto un comunicato dal comune di Somma Vesuviana, dove la famiglia Nunziata pur non vivendo aveva deciso portare avanti la propria impresa imprenditoriale.