A Roma si ritorna a parlare di obbligo di vaccinazione anti-Covid per il personale scolastico, le forze politiche si dividono ancora una volta. Il Pd ne chiede l’applicazione per i docenti, categoria a rischio per i tanti contati in ambito scolastico, mentre dalla Lega arriva un perentorio ‘No’.


Ad infiammare il dibattito anche le parole del ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi: “Ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio”.

E mentre in tanti, tra cui anche il governatore emiliano Stefano Bonaccini, sperano si possa procedere con l’obbligo al vaccino il prima possibile per contrastare il rischio di nuove chiusure delle scuole, il presidente della Giunta regionale campana annuncia come intende affrontare il il problema del rientro a scuola in sicurezza e in presenza.

“Domani definiamo il piano specifico di vaccinazione per quanto riguarda la popolazione studentesca. La preoccupazione è questa, fra un mese e mezzo, due mesi si apre l’anno scolastico in presenza”.


Per il governatore la priorità resta la vaccinazione e anche senza “obbligo” intende procedere a tappeto per completare la vaccinazione del personale scolastico e della popolazione studentesca. “La scuola diventa un altro focolaio formidabile di diffusione del contagio”.

De Luca ha poi concluso: “Siccome quest’anno voglio avere le scuole aperte con i ragazzi in presenza è chiaro che dobbiamo completare la vaccinazione al di sotto dei 18 anni ed è questo l’impegno per le prossime settimane. Cercheremo di rintracciare, per quanto possibile, anche gli over 60. Noi abbiamo già convocato, almeno tre volte, le persone di età superiore ai sessant’anni per completare la campagna di vaccinazione”.

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