Nella disciplina che regna sovrana ai Giochi Olimpici, l’Italia conquista due ori in 10 minuti e anche un posto in un’altra finale. Sono due medaglie d’oro storiche, quelle dell’Italia, con una storia incredibile per entrambe. Ma facciamo prima un passo indietro.

Il napoletano Alessandro Sibilio conquista la finale nei 400 metri a ostacoli chiudendo in terza posizione la seconda delle tre semifinali. E quindi, comunque vada, tributiamo anche il nostro conterraneo, che appare nei migliori 8 corridori in questa disciplina dell’atletica.


E ora torniamo a gustarci le due storiche medaglie d’oro tinte di azzurro.

Partiamo da una storia tutta da raccontare, quella di “GimboTamberi, che 5 anni fa piangeva sconsolato tutte le sue lacrime per un grave infortunio alla caviglia sinistra proprio alcuni giorni prima dei Giochi di Rio. Ma ora si è preso la sua rivincita: al suo ultimo salto al suo fianco spunta il gesso che indossava cinque anni fa con su scritto: “Road to Tokyo 2020… 2021”. Un gesso simbolico, tenuto con cura, quasi come un portafortuna da utilizzare in un rito propiziatorio: e lo solleva al cielo di Tokyo cancellando tutta la sua amarezza di Rio, facendo subentrare l’immensa gioia di questa medaglia d’oro condivisa con il qatariota Barshim.


E poi la storia di Lamont Marcell Jacobs, che già prima di prendersi questa medaglia d’oro aveva scritto un pezzo di storia indelebile dell’Italia nella disciplina regina: infatti il nostro corridore è stato il primo italiano nella storia a qualificarsi in una finale dei 100 metri.

Ma non si è accontentato: dopo una grande partenza, correndo come se fosse la sua ultima volta, conquista un oro storico che 5 anni fa finiva al collo di Usain Bolt, non l’ultimo arrivato, anzi. E Jacobs si prende il primo posto nel podio in 9 secondi e 80 centesimi, lo stesso tempo impiegato dal campione giamaicano per conquistare la medaglia d’oro a Rio.


Sono due ori d’orgoglio, ma sono anche importanti nel medagliere, dove l’Italia salta al 9° posto con quattro ori, sette argenti e tredici bronzi. E fra questi bronzi figura anche quello di “ButterflyIrma Testa, che ieri mattina ha perso con orgoglio contro la campionessa mondiale dei pesi piuma Petecio.

Sempre più orgogliosi di questa Italia olimpica, e chiudiamo dicendo un forte grazie a Tamberi e Jacobs. Grazie per queste medaglie. Grazie per la storia.

Giuseppe Garofalo



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano