In arrivo il nuovo Decreto che dovrebbe sancire le nuove mosse studiate per fronteggiare questa ondata di variante Delta divenuta oramai predominante nel nostro Paese e motivo di grande preoccupazione.

Frenetiche le consultazioni, oggi anche con le Regioni, mentre si resta in attesa della convocazione della Cabina di regia della maggioranza che non vedrà certamente tutti d’accordo, Matteo Salvini in primis.


Stando alle ultime indiscrezioni, il Governo sembrerebbe essere ormai definitivamente orientato a rendere obbligatorio il Green Pass per il personale scolastico e universitario, ma nessun obbligo per gli studenti.

Dunque mentre per il personale del comparto scuola, sarà necessario il Green Pass, diversa è la situazione degli alunni, per i quali non è previsto alcun obbligo vaccinale anche se si continuerà a sensibilizzare le famiglie in merito.

L’obiettivo del Presidente del Consiglio Mario Draghi sarebbe quello di riportare gli alunni in classe e in sicurezza, scongiurando il ritorno alla Didattica a distanza.


La decisione e l’obiettivo “tutti in classe”, dopo il confronto con i tecnici e in base delle stime fornite dal commissario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliulo, secondo le quali la popolazione scolastica risulterebbe immunizzata già per l’85%. I vaccinati, in realtà, potrebbero essere anche di più, dato che, in primo luogo, molti insegnanti non hanno seguito la corsia preferenziale loro destinata per la vaccinazione e si sarebbero iscritti secondo altre modalità. Inoltre molti studenti avrebbero già aderito alla campagna di immunizzazione, rispondendo molto positivamente all’appello a vaccinarsi.

Pertanto, solo nel caso in cui una delle regioni italiane dovesse rientrare nuovamente nella “zona rossa” o “arancione”, potrebbe essere riattivata la DAD, per la quale, il Governo lascia la decisione ultima a sindaci o governatori locali.


Treni, aerei e navi

Per quanto riguarda treni, aerei e navi, vale a dire i mezzi di trasporto a lunga percorrenza, il Green Pass dovrebbe molto verosimilmente procrastinato a settembre, a data da destinarsi, per non inficiare la stagione turistica.

Bus, tram e metro

Il trasporto pubblico urbano sembra essere escluso dall’uso della certificazione, almeno per il momento in quanto, secondo fonti di governo, le singole regioni avrebbero provveduto già a potenziarli con un’aggiunta considerevole di mezzi, soprattutto nelle ore di punta.  “Tra l’altro – fanno sapere ancora – si prevede che in futuro, anche qualora si dovesse rinunciare a una quota di smart-working, il quadro possa restare sostenibile”.

Nessuna obbligatorietà nemmeno per i mezzi utilizzati con maggiore frequenza dai pendolari, anche se, come ci ha da sempre abituati il presidente del Consiglio, ogni eventuale nuova e diversa decisione verrà valutata in base all’evoluzione della situazione e all’andamento dei contagi.

Personale

Si starebbe ancora discutendo, poi, sulla possibilità di rendere obbligatorio il Green pass per i dipendenti dei quelle attività economiche dove, a partire da dopodomani, venerdì 6 agosto, diventerà obbligatorio per i clienti esibire la certificazione. La questione per la quale non si è ancora riusciti a trovare un accordo nelle stanze di Palazzo Chigi, verrà affrontata e sbrogliata in Cabina di regia.

Lavoratori di aziende e uffici

Il governo di Draghi parrebbe, infine, aver accantonato l’idea del Green Pass per i lavoratori di aziende e uffici, che verrebbero coinvolti solo nel caso in cui la curva epidemiologica ricominciasse a salire al punto tale da renderlo necessario e sempre e solo “sulla base di dati scientifici oggettivi”.

La decisione definitiva dovrebbe comunque arrivare domani al termine dell’incontro che si terrà tra sindacati, imprese e i ministri della Salute, Roberto Speranza, e del Lavoro, Andrea Orlando, ma molto probabilmente anche per questi lavoratori non sarà reso obbligatorio il Green Pass quanto piuttosto si ribadirà la necessità di mantenere protocolli di sicurezza stretti.

Tamponi calmierati

Ultimo tema sul tavolo dei lavori i tamponi per i quali dovrebbe essere confermato un taglio del prezzo per tutti e non più solo per i “fragili”.

Il provvedimento dovrebbe consentire a coloro, soprattutto i giovani, che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione di poter accedere ai luoghi chiusi per i quali il nuovo Decreto ha previsto l’obbligatorietà del Green Pass, senza essere costretti a pagare cifre esose.

Al Commissario Figliuolo l’arduo compito di mediare con farmacisti e laboratori per l’abbattimento dei costi, per arrivare al prezzo per un test antigenico, in particolar modo per gli adolescenti tra i 12 e 18 anni, che possa aggirarsi intorno al 6/7 euro. L’intento del governo è quello di andare incontro alle necessità di tutte quelle famiglie con figli minorenni che non hanno ancora ricevuto la vaccinazione.




Il protocollo che propone alla Conferenza delle Regioni il generale Figliuolo va verso una riduzione importante del costo del tampone – ha spiegato il Presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga – Ci sarà un dimezzamento e per determinate categorie, e penso in particolare ai minori, questo costo si ridurrà ulteriormente e ci sarà un contributo dello Stato. In alcune regioni come in Friuli Venezia Giulia –  ha aggiunto ancora – abbiamo messo a disposizione delle risorse e a seguito di questo protocollo valuteremo in via definitiva, per capire quanto effettivamente sarà il costo che dovrà sopportare il cittadino. Faremo un protocollo integrativo a livello regionale dove daremo ulteriori risorse per abbattere ancora di più il costo del tampone”.


Infine per tutti coloro che per patologie pregresse o per il manifestarsi di reazioni allergiche dopo la somministrazione della prima dose, non potranno sottoporsi o completare il ciclo vaccinale, verrà concessa una speciale esenzione dal Green pass, dietro specifica e comprovata certificazione medica. L’elenco delle esenzioni dovrebbe essere pubblicato entro venerdì, con ordinanza del ministero della Salute.



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