Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legge “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, in materia di università e dei trasporti“. L’incontro, iniziato alle 17.25 è durato circa 3 ore varando le nuove norme sull’utilizzo del Green pass.

Abbiamo approvato un nuovo decreto legge che punta sullo strumento del green pass per gestire questa fase epidemica. I numeri davanti a noi sono incoraggianti con 70 milioni di dosi somministrate: in questa fase la scelta del governo è investire sul pass per evitare chiusure e tutelare libertà” così in conferenza stampa, a chiusura del Cdm, il ministro della Salute, Roberto Speranza. Per il titolare della Salute, il vaccino è lo strumento decisivo in questa fase, la vaccinazione costituisce “la vera forza di questa sfida”.

Una sfida che si vince solo continuando su questa strada: “Tutti i numeri di cui disponiamo – conclude Speranza – concordano nel dire che i vaccini sono efficaci e sicuri e consentono di affrontare questa fase in maniera diversa”.

Nel corso del Consiglio dei ministri il premier Mario Draghi ha dichiarato: “Con cautela e allo stesso tempo con coraggio siamo andati incontro alle esigenze dell’economia e siamo riusciti a tenere sotto controllo la curva del contagio“.


Nella riunione svoltasi oggi, dopo l’attacco hacker alla Regione Lazio, il Consiglio dei ministri ha approvato, tra l’altro, anche la nomina di Roberto Baldoni alla guida dell’agenzia per la Cybersecurity. Il prefetto Alessandro Guidi andrà al Dis al posto di Baldoni.

Scuola, Università e obbligo di Green Pass

Il punto nodale affrontato e regolamentato dal nuovo Decreto era certamente quello della scuola. Green pass obbligatorio per tutto il personale scolastico e per quello delle Università. Il provvedimento è stato approvato all’unanimità in Cdm.

Per gli studenti non è previsto l’obbligo di Green Pass, il governo intende però monitorare l’andamento dei contagi in maniera più sistematica e per questo ha inserito nel decreto un piano di screening della popolazione scolastica. L’obbligo di certificazione è previsto, invece, per gli studenti universitari.

Il ministro Bianchi, sempre nel corso della conferenza stampa, ha affermato: “Nell’articolo 1 si sottolinea il ritorno in presenza. E quindi si danno delle regole di sicurezza, date dal Cts. Dunque ci sarà obbligo di mascherine se manca il distanziamento, tranne per i bambini sotto i 6 anni. È raccomandato il rispetto di distanza di 1 metro laddove sia possibile. Questo provvedimento è stato accompagnato da una lunga azione del ministero, avviata fin da maggio. Investiamo quasi 2 miliardi per la riapertura“.


Niente stipendio per i docenti senza Green Pass dopo 5 giorni di assenza

Abbiamo previsto il Green pass, dunque non l’obbligo di vaccinarsi e per chi non vuole farlo l’invito è a fare il tampone – ha sottolineato ancora Bianchi – Il mancato rispetto non prevede la fine del rapporto di lavoro ma la sospensione. Il mancato rispetto delle disposizioni è quindi considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”.

Dad solo in zona rossa e arancione e in presenza di focolai

Nell’anno 2021-22 per “assicurare il valore della scuola come comunità e tutelare la sfera sociale e psico-affettiva” degli studenti, tutte le lezioni si svolgono in presenza.. “L’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado sono svolti in presenza”, si legge nel testo. “I Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e i Sindaci, possono derogare, per specifiche aree del territorio o per singoli istituti, esclusivamente in zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica”.

I provvedimenti in ogni caso dovranno essere “motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, in particolare con riferimento al loro ambito di applicazione”.

Nel frattempo, Regioni ed enti locali hanno dato parere favorevole, in Conferenza Unificata, al Piano scuola del ministro Patrizio Bianchi.

Screening e test rapidi a 8 e 15 euro in farmacia

Il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell’emergenza COVID-19, Francesco Paolo Figliuolo dovrà predisporre e attua un piano di screening della popolazione scolastica.

E’ stato firmato il protocollo d’intesa che garantirà la somministrazione dei test antigenici rapidi validi per l’emissione della certificazione digitale a prezzo calmierato. L’accordo è stato predisposto dal commissario straordinario d’intesa con il ministro della Salute Roberto Speranza ed i presidenti di Federfarma, A.S.SO.FARM. e Farmacie Unite.

Presso le farmacie aderenti al protocollo d’intesa il prezzo del test sarà di 15 euro per i maggiorenni mentre per i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni sarà pari a 8 euro, la differenza di 7 euro sarò versata alle farmacie aderenti da parte dell’amministrazione pubblica.

Fronte trasporti: obbligo certificazione da settembre

Il Green Pass sarà dal 1 settembre obbligatorio su navi e traghetti interregionali ad esclusione dello Stretto di Messina, sui treni di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, sugli autobus che collegano più di due Regioni. Obbligo di certificazione verde anche per gli autobus adibiti a servizio di noleggio con conducente, ad eccezione di quelli aggiuntivi al servizio pubblico locale e regionale. Il green pass non sarà obbligatorio per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale e per i treni regionali.

Raggiunto l’accordo anche per quanto riguarda la capienza dei mezzi di trasporto: dovrebbe passare dal 50% all’80% dei posti disponibili, sia nel trasporto pubblico locale che in quello a lunga percorrenza, in zona bianca e gialla.

Quarantena

Per chi ha avuto contatti con persone positive al Covid ma ha completato il ciclo vaccinale, il periodo di quarantena scende da 10 a 7 giorni. Resta invece di 10 giorni per i soggetti non vaccinati.

Terza dose e vaccini Sputnik e Reithera

“Siamo pronti, abbiamo dosi a sufficienza per fare la terza dose e aspettiamo le indicazioni delle autorità scientifica per dirci il tempo giusto per somministrare la terza dose, le prime indicazioni ci lasciano presupporre che si inizierà dai più fragili”, ha detto Speranza al termine del Cdm.

Intanto per i residenti di San Marino che hanno completato un ciclo vaccinale con vaccino Sputnik nella repubblica del Titano è stata prevista l’esenzione dalle norme sul green pass fino al 15 settembre 2021. “Ma questo non significa riconoscere il vaccino Sputnik. Ciò perché la procedura dell’Ema è in itinere”, ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza.

Fatta chiarezza anche sull’altro vaccino che in via di sperimentazione ne è stata poi bloccata l’evoluzione. Raggiunta una intesa in base alla quale chi ha partecipato alla sperimentazione del vaccino di Reithera e ha avuto una o due dosi di quel farmaco: ci sarà un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione valida fino al 30 settembre. A rilasciare il certificato sarà il medico responsabile del centro dove è stata fatta la somministrazione.


Ristoranti e bar negli alberghi

I clienti degli alberghi che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso nelle strutture non dovranno utilizzare il green pass. Nel corso della discussione, parte della maggioranza avrebbe voluto introdurre anche per gli alberghi l’obbligo ma alla fine si è deciso di mantenere invariata la norma attuale. Per i centri benessere degli alberghi, invece, il pass servirà come stabilito dal decreto di luglio.

Il Green Pass sarà il lasciapassare unico in Italia

La Certificazione verde Covid-19 è richiesta in Italia per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose, accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”.

Da domani sarà l’unico lasciapassare per poter accedere alle seguenti attività: servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; concorsi pubblici.


Cosa fare per avere il Green Pass

La Certificazione dovrà attestare di aver fatto almeno una dose di vaccino oppure essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti oppure di essere guariti da Covid-19 nei sei mesi precedenti. In effetti il Green Pass non è statico, ma dinamico e si modifica man mano che si effettuano dosi di vaccino e anche tamponi.

La Certificazione verde non è richiesta ai bambini esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base d’idonea certificazione medica.

Green Pass anche per i cittadini italiani vaccinati all’estero

Chi è iscritto al Servizio sanitario nazionale ed è stato vaccinato all’estero contro il coronavirus, o che è guarito fuori dall’Italia, potrà richiedere il Green Pass se si trova sul territorio nazionale. La norma riguarda anche i familiari conviventi, indipendentemente dal fatto che siano iscritti al servizio sanitario. Bisognerà presentarsi nelle Aziende sanitarie locali di competenza territoriale, secondo modalità stabilite da Regioni e Province autonome, presentando documento di riconoscimento ed eventuale codice fiscale, oltre una serie di documenti, in formato cartaceo e/o digitale, redatti in lingua inglese e, per la Provincia autonoma di Bolzano in inglese o tedesco. Nel caso i certificati prodotti siano in altra lingua, servirà una traduzione giurata.


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