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Sospesi e senza stipendio oltre 500 sanitari no vax a Napoli

“Chi non ha fatto la vaccinazione e rientra nelle caratteristiche verrà sospeso senza ombra di dubbio”. Lo ha affermato il Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Centro, riferendosi agli oltre 500 operatori sanitari impegnati negli ospedali e distretti sanitari del napoletano che hanno deciso di non aderire alla campagna vaccinale.

“Le raccomandate sono state spedite ieri”, ha aggiunto. I sanitari no vax rischiano, così, fra cinque giorni, di ritrovarsi non solo sospesi dal lavoro, ma anche senza stipendio.


Una decisione sofferta e indispensabile secondo il direttore dell’Asl Napoli 2 Nord, Antonio d’Amore che, dal canto suo, ha già fatto scattare il provvedimento per 23 dipendenti, tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, ostetriche e un autista soccorritore.

L’azione è stata predisposta in osservanza “alle disposizioni di legge che prevedono l’allontanamento dai servizi assistenziali di quegli addetti che – pur non avendo particolari problematiche di salute – scelgono di non sottoporsi alla iniezione” e dopo aver verificato l’impossibilità di spostare il personale ad altra mansione che non prevedesse “il contatto diretto con i pazienti”.

“Per noi – ha spiegato ancora il direttore della Asl Napoli 2 – quella assunta oggi è una decisione dolorosa; sappiamo che la vaccinazione è indispensabile per garantire la salute nostra, quella dei nostri cari e dei nostri pazienti. Per questa ragione – ha proseguito – abbiamo più volte sollecitato i colleghi oggi sospesi, invitandoli a vaccinarsi; abbiamo bisogno di loro, del loro contributo e della loro professionalità. Ora, però, dobbiamo dare priorità alla salvaguardia della salute dei nostri pazienti”.

La disposizione che colpisce operatori dislocati su una vasta area tra Napoli, Pozzuoli, zona Fregrea e quella Domitia, nonché le isole di Ischia e Procida, resterà in vigore fintanto che sarà confermato lo stato d’emergenza Covid, il cui termine è momentaneamente fissato per il 31 dicembre, o fino all’avvenuta vaccinazione degli interessati dal provvedimento.

In un momento nel quale la nuova variante Delta è ormai dominante e la curva epidemiologica, pur se in lieve decrescita, rischia di risalire, si cerca di correre ai ripari operando laddove è possibile nel tentativo di prevenire il peggio.

E il comparto sanitario è, e sicuramente resta, il cuore pulsante di questa “guerra al virus”, ma “ci sono ancora alcune aree di resistenza”, come ha osservato il presidente Vincenzo De Luca che ha ribadito la determinazione a mettere in atto quanto previsto dalla cabina di regia.

“Sulle sospensioni – ha dichiarato il governatore della Campania da sempre convinto della necessità di mantenere ancora alta l’attenzione – saremo rigorosi e inflessibili sul personale sanitario e faremo una verifica anche sul personale privato”.

Un’azione necessaria e giusta anche secondo il parere del segretario della Cisl Fp in Campania, Lorenzo Medici che ha spiegato: “Qualcuno può sentirsi tradito dal sindacato, ma chi sceglie di fare un mestiere per aiutare gli altri, poi non può mettere a rischio la salute proprio dei più fragili, e in particolare degli anziani a più alto rischio complicanze fatali”.

Tuttavia il segretario Cisl ha sollevato qualche dubbio sul demansionamento previsto per altre professioni. “L’obbligo per gli insegnanti ha senso solo se si prevede anche per gli studenti – ha considerato Medici, aggiungendo – così, nei supermercati: avere le commesse immuni non basta, quando si ammettono i clienti senza protezione. Eccole, le contraddizioni evidenti”.


Accanto a ciò, resta per Medici anche il ragionevole dubbio che senza una “regolamentazione” che abbia valore di legge e sia valida per tutti i dipendenti, alla stessa maniera, dietro molti demansionamenti e licenziamenti potrebbero celarsi, alla fine, ragioni bel lontane da quelle legate alla mancanza della certificazione.

Nel frattempo in Campania si continua a lavorare freneticamente per garantire a tutti la possibilità di potersi sottoporre alla somministrazione del vaccino, organizzando open day, somministrazioni presso strutture e centri sotto casa o lidi e persino un Centro mobile vaccinale che raggiungerà alcune località turistiche delle costiere amalfitana e cilentana.

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