La città di Torre Annunziata ha omaggiato ieri sera due dei suoi “figli”, i campioni Irma Testa, atleta della Fiamme Gialle, rappresentante del pugilato femminile nella categoria 54-57kg. e Ciro Immobile, centroavanti della nazionale italiana agli Europei di Calcio.
Due giovani campioni che dai quartieri di una città fin troppo martoriata e sempre al centro della cronaca nera, hanno riscattato l’onore, la dignità, l’orgoglio della propria gente.
Irma la giovane timida ragazzina del quartiere Provolera, ha saputo farsi strada a suon di cazzotti, quelli per prima assestati sul ring della palestra della Boxe Vesuviana, sotto l’occhio vigile del maestro Lucio Zurlo. In questa sua seconda casa, Irma si è fortificata nel corpo e nell’anima, con quel desiderio di riscattare se stessa e l’intera comunità. Cresciuta tra tante difficoltà, con un padre assente, la giovane campionessa ha avuto la fortuna di avere accanto una mamma tenace, forte, volenterosa, che pur nelle avversità ha costruito per i suoi figli solide fondamenta da cui poter spiccare il volo, proprio come ha fatto Irma.
Oggi l’atleta della Fiamme Oro, sorride, felice del traguardo raggiunto, mentre stringe la medaglia di bronzo di pugilato femminile ottenuta alle Olimpiadi di Tokyo 2020 con grande determinazione e tantissima fatica. Sì perché a differenza dell’altro suo stimato e famosissimo “collega” Ciro, impegnato nello sport per eccellenza per gli italiano, il calcio, sempre al centro di dibattiti per gli ingaggi milionari degli atleti, la boxe è fatta di sudore, rimborso spese e pochi riconoscimenti.
Irma ha ripensato alla strada che l’ha condotta sino alla vittoria, ai nobili valori trasmessi dalla madre e ai suoi giovani concittadini quando ha spiegato che “ci vorrebbero qui molte Irma e Ciro, perché il nostro esempio dovrebbe spingere i torresi a fare sacrifici in modo giusto per arrivare, senza scorciatoie o strade sbagliate”.
La giovane campionessa, visibilmente emozionata, ha poi aggiunto: “Raggiungere e vincere una medaglia alle Olimpiadi è il sogno di ogni atleta ed inizialmente ti lascia incredula. E’ bellissimo essere qua nella mia città a festeggiare. Tutti mi hanno dimostrato un affetto incredibile, prima di combattere sapevo che avevo tutta la mia città con me – ha aggiunto – E’ un grande orgoglio per me, io posso ripagarvi solo vincendo e portando altre medaglie a Torre Annunziata“.
Irma ha voluto poi elogiare l’altra stella intervenuta alla serata, Ciro Immobile, affermando di aver sostenuto la nazionale, quella squadra dove giocava “un ragazzo di Torre Annunziata“ e aver gioito per una vittoria così strepitosa e agognata dagli italiani.
Grandi plausi, autografi e molte domande, anche per l’altro torrese DOC, Ciro Immobile, che ha mosso i suoi primi passi proprio in una scuola calcistica di Torre Annunziata.
“Ho lasciato la mia città a 15 anni – ha affermato il centroavanti della nazionale italiana – per andare a giocare con i giovani del Torino, ma qui torno sempre. Non dimentico le mie radici. Io sono made in Torre Annunziata al cento per cento – ha aggiunto Immobile – Ritorno volentieri qui, al di là della mia famiglia che mi segue ovunque io vada“.
Quel ragazzo terribile, che sin da piccolo sapeva farsi rispettare come lo ha definito l’orgogliosissimo nonno Ciro, resta il ragazzo semplice di un tempo, sempre sorridente e con un grande cuore. Figlio di un pensionato dell’Avis e di una mamma casalinga, Ciro ha anche uno zio ex presidente del Savoia calcio, la squadra locale.
Alla domanda circa la vittoria che ha regalato all’Italia intera una gioia impagabile, tanto desiderata e forse anche un po’ inaspettata, nonostante la grande speranza riposta nella squadra di Mancini, il calciatore ha risposto: “Quella della vittoria è un’emozione così grande che ci sono voluti dei giorni per metterla a fuoco”. Immobile ha manifestato la sua grande ammirazione per Irma, definendola “una ragazza di Torre Annunziata che ha fatto parte e ha contribuito al folto medagliere italiano alle Olimpiadi”
Per una sera, Irma e Ciro, “Le Stelle di Oplonti”, come hanno voluto intitolare l’evento gli organizzatori, hanno brillato assieme, nel cielo stellato di Torre Annunziata, terra notoriamente conosciuta più per vicende di cronaca nera che per storie di vita e di riscatto.
Il primo cittadino ha consegnato alle “Due Stelle torresi, simbolo dello sport come identità di una città nel Mondo” una targa commemorativa e un attestato di civica Benemerenza.
Tante le autorità intervenute alla cerimonia, dai sindaci dei comuni limitrofi, Raffaele De Luca, sindaco di Trecase, a Luigi Luciani, vicesindaco di Ercolano, al primo cittadino di Portici, Vincenzo Cuomo a quello di Terzigno, Francesco Ranieri, cui sono state consegnate le bandiere della candidatura dei comuni vesuviani all’European Community Sport 2020.
Tantissimi anche i video messaggi pervenuti e proiettati sul grande schermo come quelli di Salvatore Esposito e Marco d’Amore, interpreti rispettivamente di Genny Savastano e Ciro Di Marzio nell’ormai famosa serie di Gomorra.
“I miei complimenti a due grandi dello sport italiano che lo hanno reso immenso nel mondo – il messaggio del grande Patrizio Oliva – A Ciro Immobile volevo dire grazie per ciò che ha fatto agli Europei di calcio, per le emozioni ed i gol realizzati. Ma tu sei di Torre Annunziata quando vieni a giocare nel Napoli? Ad Irma Testa voglio dire sei stata immensa, la tua medaglia ha un valore straordinario, sai bene – ha proseguito lo Sparviero – che a Tokyo la box femminile era alla sua terza partecipazione quindi non c’è storia dietro. Il tuo bronzo è straordinario per il percorso olimpico che hai fatto. Brava. E poi voglio dirti un’altra cosa: me fatt’ scetà alle sei di mattina pe te vedè però ne è valsa la pena”.
Irma e Ciro, però, sono già pronti per rimontare in sella. Immobile raggiungerà mister Sarri ed i compagni della squadra, mentre Irma ricomincerà a sferrare pugni sognando, chissà, la prossima medaglia.
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