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Napoli in guerra. Tra sparatorie e accoltellamenti, due morti e tre feriti

Ancora sangue versato tra le strade di Napoli. Due i morti e tre feriti, questo è il bilancio degli ultimi agguati perpetrati al Rione De Gasperi di Ponticelli e in Via Tertulliano a Fuorigrotta.

Un primo conflitto a fuoco di chiaro stampo camorristico è avvenuto in Via Camillo De Meis, dove il 46enne, Salvatore De Martino è stato ferito a morte nel bunker della camorra controllato dai De Luca Bossa.


L’uomo trasportato successivamente all’Ospedale Villa Betania, è poi deceduto. Alla notizia della morte, i familiari giunti presso la  struttura sanitaria e in attesa di notizie circa le condizioni del ferito,  hanno iniziato a “sfasciare tutto”, come riportato dalla pagina Facebook dell’Associazione Nessuno tocchi Ippocrate”

Nello stesso agguato è rimasto ferito anche un altro pregiudicato, il 49enne Salvatore Scarpato, attualmente ricoverato in gravi condizioni presso l’Ospedale del Mare di Ponticelli




Dalle prime ipotesi, l’esecuzione dei due pregiudicati, già noti alle forze dell’ordine per spaccio di stupefacenti e per la loro vicinanza clan De Miccio, potrebbe essere la risposta per l’omicidio avvenuto lo scorso marzo di Giulio Fiorentino, legato al clan De Martino.

Due persone sono state  accoltellate e giudicate guaribili in 15 giorni, una invece è deceduta al Rione Traiano di Fuorigrotta. La vittima sarebbe arrivata al nosocomio già priva di vita. Si chiamava Raffaele Guida, e risulta fosse residente proprio in via Tertulliano. Aveva 48 anni. Sarebbe stato colpito ripetutamente da diversi fendenti.


Le altre due persone, anche queste note alle forze dell’ordine, non hanno riportato gravi conseguenze. Si tratta dei fratelli Matteo e Salvatore Legnante, 32 e 37 anni. Sarebbero esponenti dell’omonimo clan del Rione e già coinvolti in precedenti blitz delle forze dell’ordine in indagini sullo spaccio di stupefacenti.

In queste ore  gli investigatori stanno tentando di ricostruire i fatti che hanno portato alla morte del 48enne, peraltro noto alla polizia per diversi precedenti. Al vaglio degli inquirenti tutte le ipotesi, anche se, dalle prime indagini l’aggressione parrebbe legata  piuttosto a futili motivi.



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