Un nuovo scossone per il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, arriva dal commissario del circolo del Partito Democratico di Torre Annunziata, Paolo Persico.

“Al momento di votare il bilancio – fa sapere Persico in una nota – il PD uscirà dalla maggioranza”. La decisione, maturata dopo mesi di tentata collaborazione con il primo cittadino, è ora conseguenza inevitabile che pone il primo cittadino i Torre Annunziata in una situazione poco piacevole a dir poco traballante, ovviamente oltre quanto già traballava da tempo.


Un’azione politica impalpabile, frutto di “scelte compiute che svelano una preoccupante sottovalutazione, in qualche caso una rimozione, di nodi politico-amministrativi rilevantissimi: la caduta di credibilità dell’azione amministrativa, la scarsa incisività delle attività del governo cittadino, la richiesta di trasparenza, il dovere di ascolto delle istanze delle forze sociali e delle associazioni, la necessità di farsi carico di una lotta senza quartiere all’illegalità e alla camorra”.

Secondo Persico, le azioni dell’attuale primo cittadino non avrebbero, infatti, perseguito le misure efficaci e necessarie per garantire alla cittadina un reale, costruttivo rinnovamento, in nome del quale era stata nominata a gennaio una Giunta di rinnovamento.

“Era questo il mandato che ho ricevuto dal Segretario metropolitano e dal Segretario regionale all’atto della nomina a Commissario del Circolo – afferma Persico – costruire nel vivo delle difficoltà politiche di Torre Annunziata, grazie alla sua storia e al patrimonio di militanti ed elettori di cui dispone, un luogo simbolo di reazione e di una nuova capacità di risposta alla crisi della rappresentanza democratica. Pertanto – si legge ancora nella nota – si conferma la necessità di affermare con nettezza che per il nostro Partito questa esperienza amministrativa va considerata esaurita”.


E mentre si delinea la rottura definitiva tra Pd e Ascione, il Commissario del Circolo pensa ed annuncia già le prossime azioni da mettere in campo: “Da subito – ha spiegato Persico – lavoreremo, a partire dai problemi concreti, per una prospettiva politica radicalmente diversa. Sarò impegnato, già dai prossimi giorni, ad elaborare e presentare un quadro di proposte programmatiche da sottoporre al confronto con iscritti, militanti, formazioni nazionali e civiche del centrodestra, elettori ed associazioni. L’ascolto costituirà un tratto costruttivo del nuovo Pd torrese”.

Guarda lontano il commissario del circolo, convinto della necessità di “una svolta profonda” per poter “vincere la sfida alle prossime elezioni superando eventuali elementi di ambiguità e timidezza che rischiano di inficiare il lavoro del Governo regionale e il nostro ruolo di responsabilità e di proposta nel Governo nazionale”, ha proseguito Persico e il riferimento chiaro è per il sindaco in carica. “Da oggi si apre una fase nuova di confronto nel Pd, tra il nostro partito e la città”.

Fin qui l’ultimo annuncio del coordinatore del PD di Torre Annunziata Paolo Persico, calato da Napoli, e mai realmente rappresentativo di tutto il partito oplontino.



Se il primo cittadino fosse abbandonato dal suo partito si andrebbe senza dubbio alla mancata approvazione del bilancio di previsione 2021 e di conseguenza allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e alla conclusione di una sempre zoppicante esperienza Ascione.

Ma dei sei consiglieri comunali con casacca Pd, quanti seguiranno veramente la linea del coordinatore cittadino?

Ad una prima analisi a seguire Persico dovrebbero essere sicuramente tre consiglieri: Germaine Popolo e Franco Colletto, da sempre presenti e in linea con il coordinatore, e Aldo Ruggiero, vicino all’ex segretario del PD, Francesco Savarese, tra i primi ad avversare l’azione politico amministrativa di Ascione.

A continuare a reggere la seggiola tricolore, quasi certamente, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Raiola. Da verificare poi la posizione che assumeranno il capogruppo Massimo Papà e Jessica Lucibelli.

Bisognerà verificare il peso che potranno imprimere, sui consiglieri a loro vicini, gli onorevoli Mario Casillo e Lello Topo, veri burattinai del teatrino Pd anche a Torre Annunziata.

Per la città un futuro quanto mai incerto. Tra lotte intestine, ricatti e ricattucci, il povero Ascione potrebbe essere in grado, sacrificando qualche testa e firmando qualche altra “cambiale”, di continuare a tirare avanti nell’esclusivo tentativo di portare a termine un mandato che, a conti fatti, per colpe non ascrivibili esclusivamente al primo cittadino, Torre Annunziata proprio non meritava.

Ivan Celiberti



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