La rassegna letteraria “Amalfi d’Autore. Incontri letterari”, promossa dal Comune di Amalfi in collaborazione con la Delia Agenzia Letteraria, prosegue con incontro dedicato agli ultimi trent’anni di storia del nostro paese.

Mercoledì 18 agosto, alle ore 21.00, in Largo Duca Piccolomini – Amalfi, Michele Santoro, autore di “Nient’altro che la verità” (Marsilio) si addentrerà, insieme al giornalista Enzo Ragone, in un racconto articolato tra segreti e depistaggi, mafia e antimafia, politica e potere.


Maurizio Avola non è famoso come Tommaso Buscetta e non è un capo come Totò Riina. Ma non è un killer qualsiasi: è il killer perfetto, obbediente, preciso, silenzioso, e proprio per questo indispensabile nei momenti decisivi. Forse sottovalutato dai suoi capi e dagli inquirenti che ne hanno vagliato le testimonianze, ha archiviati nella memoria particolari, voci, volti che coprono tre decenni di storia italiana.

Ad accendere l’interesse di Santoro è il fatto che Avola abbia conosciuto Matteo Messina Denaro e abbia compiuto con «l’ultimo padrino» diverse azioni. Scoprirà però che è solo una parte, e non la più rilevante, di quanto Avola può svelare, andando incontro a quella che è probabilmente l’inchiesta più importante della sua vita.


Addentrandosi nel labirinto dei ricordi, il giornalista si trasformerà man mano da interlocutore reticente in sodale a cui Avola affida le tessere del puzzle e le sconvolgenti rivelazioni che emergono. Mafia e antimafia, politica e potere, informazione e depistaggi, vicende personali e derive sociali si intrecciano in un racconto che si muove tra passato e presente, dalla Sicilia degli anni settanta al paese che siamo diventati.

La rassegna prosegue mercoledì 25 agosto, alle ore 21.00, in Largo Duca Piccolomini – Amalfi, con Gabriele Bojano, autore de “I favolosi 60” (Linea edizioni), che insieme ad Erminia Pellecchia, ricorderà gli anni del secolo scorso dominati da Mina e osannati da Minà, in cui il boom economico fece tutti più ricchi, leggeri e spensierati, ma anche beatamente inconsapevoli di quello che sarebbe venuto dopo. La stagione di una vita, quella appunto crepuscolare dei neosessantenni, i cosiddetti baby boomer, troppo giovani per tirare i remi in barca ma troppo vecchi per tirare la barca a remi.



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