Operazione di controlli a tappeto dei Nas, d’intesa con il ministero della Salute, su villaggi turistici, campeggi, agriturismo in tutta Italia. Le infrazioni più frequenti riscontrate riguardano il mancato rispetto delle misure antiCovid. Per quel che riguarda, invece, la verifica del Green Pass, sembra che sia stata prestata una maggiore attenzione e che la misura sia stata ampiamente rispettata.


Sono state 17 le chiusure ordinate e 301 violazioni penali e amministrative contestate, gli uomini dell’Arma hanno anche comminato 30 verbali per violazione delle norme igieniche e di sicurezza chiuso due depositi abusivi di generi alimentari del valore complessivo di 150mila euro di sanzioni.

L’operazione è stata effettuata anche dai carabinieri del Nas di Napoli relativamente alle stesse strutture turistico-ricettive in vari comuni della provincia. Controlli effettuati anche tra Pompei, Sorrento, Giugliano in Campania, Ischia e Vico Equense. Ad essere state denunciate 3 le persone per violazioni in materia ambientale e per il mancato aggiornamento della documentazione rischio Covid. Sono stati sequestrati 150 kg di alimenti privi di tracciabilità. Il valore delle multe elevate dai militari si aggira sui 15.000 euro. Per quanto riguarda la presenza dei distributori di gel e dei rilevatori di temperatura non sono state rilevate criticità.

Nel resto della penisola i controlli hanno interessato 724 attività, accertando violazioni presso 202 di esse, pari al 28% di quelle ispezionat2. La metà di tutte le violazioni riguardano carenze igienico-sanitarie nella preparazione dei pasti.

In particolare, riferiscono i Carabinieri del Nas, nelle strutture ispezionate sono stati rilevati ambienti adibiti alla preparazione e somministrazione dei pasti spesso improvvisati o ampliati abusivamente rispetto alle previsioni e collocati in spazi ristretti, a volte anche privi di acqua potabile. Nei casi più gravi sono stati rinvenuti alimenti detenuti in cattivo stato di conservazione e proposti fraudolentemente come freschi, mentre in altri mancava, appunto, l’indicazione circa la presenza di allergeni o la tracciabilità del prodotto. Controlli che hanno portato al sequestro di 1.890 kg di alimenti irregolari.

Dei 17 provvedimenti di chiusura e sospensione delle attività, 11 casi hanno riguardato proprio gli ambienti destinati alla lavorazione e gestione degli alimenti e dei pasti, nelle restanti situazioni invece sono state disposte nei confronti di spazi alloggiativi e di pertinenze quali piscine abusive.

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