Questa mattina, presso il carcere di Secondigliano, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad una ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli il 12 agosto scorso nei confronti del 38enne Carmine Amoruso, di Marco Amoruso di 28 anni e del 23enne Luca Garante, tutti pregiudicati di Poggiomarino e componenti di un nuovo gruppo criminale capeggiato dall’ex collaboratore di giustizia Carmine Amoruso, già appartenente al clan Giugliano capeggiato da “o’ Sauriell”, al secolo Antonio Giugliano.


A tutti contestati reati di ricettazione e porto e detenzione di armi da fuoco comuni e da guerra, aggravati dalla finalità mafiose di esperire un radicale controllo del territorio nell’area di Poggiomarino anche attraverso l’esecuzione di un omicidio, pianificato nei riguardi di Raffaele Carrillo, di 38 anni, appartenente al rivale gruppo criminale capeggiato da Rosario Giugliano ed operante sempre sul territorio di Poggiomarino.

L’ordinanza di custodia cautelare eseguita, ratifica ed avvalora il decreto di fermo, emesso in data 30 luglio 2021 dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia proprio nei loro confronti, ed eseguito in quella data dai militari dell’Arma, confermando la solidità degli elementi raccolti in fase investigativa in relazione a tutti i reati contestati, non ultima l’aggravante del metodo mafioso.


Il provvedimento di fermo scaturiva da un’articolata attività d’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che aveva permesso di raccogliere un gran numero di elementi indiziari relativamente alla pianificazione dell’omicidio di Raffaele Carrillo responsabile, secondo gli stessi Amoruso, di voler eseguire azioni di fuoco nei loro confronti.

Il piano è stato sventato dalla tempestiva individuazione di prove in relazione alla raccolta delle armi ed alla rapida emissione del provvedimento di fermo che ha anticipato l’azione di fuoco.

Per mettere a segno l’omicidio pianificato, infatti, gli indagati avevano già recuperato due fucili e due pistole, una semiautomatica Steyr cal. 40 ed un revolver Smith & Wesson cal. 38 special, armi tutte sequestrate dai militari nel corso della perquisizione eseguita presso l’abitazione degli Amoruso, avvenuta in concomitanza con l’esecuzione del fermo a fine luglio scorso.

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