Una storia assurda di superficialità, incoscienza e sicuramente ignoranza dettata dalle troppe comunicazioni fuorvianti e maledette, veicolate sui social ma anche nelle strade delle città italiane. Ri-postate e riproposte da una marea di pseudo medici, virologi ed esperti del nulla assoluto, che si ergono a portatori di verità sulla più grave pandemia di cui l’umanità abbia memoria. Contro la cosiddetta “dittatura sanitaria” che intanto salva la vita a milioni di persone, proprio come sta provando a fare in queste ore con mamma e bambino.

Stiamo parlando di una donna di 31 anni, già mamma di tre figli e incinta, di un marito, tutti non vaccinati contro il Covid, piccoli e famiglie di appartenenza comprese, e ora tutti positivi, anche i piccoli. Assolutamente inascoltate le indicazioni dei medici.


La donna, ormai affetta dal Covid era stata ricoverata lo scorso 10 agosto, al sesto mese di gravidanza, nel reparto di Ostetricia e ginecologia del Policlinico Federico II, in condizioni che venivano definite serie ma non allarmanti. Il Dipartimento dispone di un percorso “dedicato” per garantire alle mamme di far nascere i propri bambini in assoluta sicurezza anche in caso di infezione da coronavirus. L’obiettivo dei sanitari però, in quella fase, era far superare la malattia alla donna portandola fuori dalla fase critica e permetterle di portare a termine la gravidanza nella maniera più naturale e sicura possibile. Certo, come indicato dalla medicina, sarebbe stato meglio completare il ciclo vaccinale prima dei sei mesi di gravidanza. Per quanto ne sappiamo, e ormai cominciamo a saperne abbastanza, l’infezione da Covid potrebbe essere più dannosa nell’ultima parte del secondo trimestre di gestazione, proprio intorno al sesto mese, quindi, e negli ultimi tre mesi, nel corso dei quali il feto è più esposto ad eventuali complicanze.

Ma nei fatti, purtroppo, nessuno in famiglia era immune per una scelta, comunque scellerata. Troppa la paura, meglio soprassedere. Troppo preoccupati, più che del contagio, delle possibili reazioni in seguito all’inoculazione del siero e anche se dopo il vaccino non fosse successo nulla, magari a lunga gittata, sarebbe sempre potuto comparire qualche reazione collaterale. E invece, la verità è che non esistono controindicazioni, come appunto spiegano e consigliano i medici, ma non è il nostro caso. In tale situazione la prima a farne le spese non poteva che essere proprio la persona più esposta e fragile, la giovane donna incinta.


Il maledetto virus non esisteva nella loro vita, un po’ come purtroppo nella vita dei tanti che pensano di aver superato una crisi che invece proprio non ne vuol sapere di arrendersi, tra varianti, contagi e comportamenti imprudenti. Comunque nulla di preoccupante se non fosse per quel raffreddore che ad un certo punto si era fatto strada nel corpo della giovane donna napoletana. Una tenace “influenza”, con tosse, un po’ di febbre, mal di testa, dolori muscolari e un senso di stanchezza permanente.

A suggerire la possibilità di effettuare un tampone, l’intuizione del medico di base. Tampone che evidenziava in pochissimo tempo la positività e suggeriva l’immediato ricovero al Policlinico nel reparto Covid. Per lei subito tutti gli esami e la migliore terapia compatibile con il su stato, ma in pochi giorni le sue condizioni si aggravavano e la donna veniva necessariamente trasferita in terapia intensiva per essere intubata. Il rischio per la sua e per la vita del bambino risultava alto e nonostante il continuo monitoraggio e terapia la situazione diventava sempre più grave.

Ieri mattina a fronte di una situazione che minacciava di precipitare da un momento all’altro, i medici, dopo l’ennesimo consulto decidevano di procedere ad un parto cesareo nel tentativo di salvare la madre e soprattutto il figlio che sia pure in una condizione di “grave prematuro” veniva alla luce intorno alle 13. Il bambino, con la madre in quelle condizioni, non sarebbe riuscito a sopravvivere oltre.


Ora il piccolo è nelle mani dei pediatri del Policlinico che non si sbilanciano date le serie difficoltà respiratorie e di alimentazione. Il bimbo è oggettivamente nato troppo presto e potrebbe avere problemi neonatali molto gravi. “C’è un alto rischio di mortalità e disabilità a breve e lungo termine” comunicano i medici. Intanto la mamma, dopo l’intervento chirurgico, è ritornata in rianimazione e le sue condizioni destano ancora non poche preoccupazioni: le prossime ore risultano decisive.

Dati scientifici dimostrano che una donna che aspetta un bambino ha più probabilità di ammalarsi gravemente di Covid rispetto a una donna della stessa età che non è in gravidanza. Maggiori sono anche le probabilità di ricovero in terapia intensiva in caso di contagio da coronavirus. L’infezione, inoltre, si associa a un maggior rischio di complicanze ostetriche, come ad esempio il parto prematuro. Al contrario, sono in aumento i dati che rassicurano circa l’efficacia e la sicurezza dei vaccini a mRNA, come Moderna e Pfizer, sia in gravidanza che in allattamento.

Ora ciò che sta montando in tutto il personale sanitario che in questi giorni di festa e di calura estiva ha lavorato nel reparto Covid di ginecologia del Policlinico è la rabbia e purtroppo la consapevolezza che con il vaccino non sarebbe successo proprio nulla né alla mamma né tantomeno allo sfortunato bambino.


Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteSalerno: veto di Forza Italia alla candidatura di Priscilla. “Subisco ancora sulla mia pelle”
SuccessivoFrattamaggiore: 22 chili di marijuana sottovuoto in tre pacchi pronti per essere spediti
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.