E’ partita pochi giorni fa una petizione indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il fine di chiedere l’abolizione delle norme emanate in Italia sul Green pass.

I firmatari puntualizzano il fatto che tramite il certificato verde vengono colpite categorie di persone che esercitano una libertà costituzionalmente garantita, inoltre che “viene penalizzata in quanto tale, per via di una propria qualità personale, di una propria condizione e di una libera scelta”.


Viene anche specificato che “da oltre un anno e mezzo il popolo italiano subisce limitazioni radicali a diritti e libertà considerate fondamentali dalla Costituzione, dalla Cedu e dalla Dichiarazioni dei diritti fondamentali dell’uomo”.

Il Comitato NO green pass raccoglie oggi (data e ora in cui va in pubblicazione l’articolo) oltre 40mila firme, con precisione 41.940, con l’obiettivo di raggiungere e magari superare le 50mila.

“Il documento “Green pass: le ragioni del NO” è nato – scrivono gli autori dell’iniziativa – con l’intento di mostrare le violazioni che il dispositivo varato dal Governo Draghi compie rispetto alla Costituzione italiana e ai quadri normativi nazionali e internazionali, prendendo una netta posizione a favore della sua abolizione”.

Il lancio della chiamata a raccolta del Comitato aveva già raggiunto in pochissimi giorni dalla sua pubblicazione (12 agosto) oltre 29mila firme, per poi arrivare a +39mila soli due giorni fa.

Il documento è promosso dall’avvocato Olga Milanese e dallo scrittore Carlo Cuppini, è però stato sottoscritto da autorevoli esponenti del mondo della cultura, del diritto, dell’università, della scienza, etc., tra questi il filosofo Giorgio Agamben, il giurista Ugo Mattei, il massmediologo Carlo Freccero, il poeta e pensatore Marco Guzzi, il magistrato Augusto Sinagra, ma anche da moltissimi medici e sanitari, come ad esempio il chirurgo e rianimatore molto noto in Italia per il suo impegno nelle terapie intensive di Bergamo durante la prima ondata, Stefano Manera.

Ma il Comitato non ha intenzione di fermarsi alla petizione, infatti fa sapere che darà seguito “a questo successo animando momenti di incontro tra alcuni dei più autorevoli firmatari, per sviluppare ulteriori elaborazioni e portare avanti un’azione di contrasto culturale, giuridico e politico al green pass, anche in vista del passaggio parlamentare che a settembre dovrà convertire il DL in legge”.

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Altri nomi di spicco, che a dieci giorni dal lancio della petizione hanno confermato la loro adesione, che hanno dunque sottoscritto la petizione, come apprendiamo dal comunicato del Comitato NO Green pass sono: gli intellettuali, filosofi e scrittori Giorgio Agamben, Franco Berardi Bifo, Carlo Freccero, Marco Guzzi, Enrico Macioci, Linda Maggiori, Daniela Strumia, Vitaliano Trevisan; gli avvocati, magistrati, giuristi Fabrizia Bagnati, Francesco Carraro, Ugo Mattei, Paolo Sceusa, Augusto Sinagra; i musicisti e direttori Giacomo Fossa, Diana Nocchiero; le giornaliste Angela Camuso, Maddalena Loy, Marta Trucco.

Vanno menzionati per la loro partecipazione gli esponenti del mondo accademico, professori e ricercatori, tra questi: Ugo Bardi (Università di Firenze), Stefano Boni (Università di Modena e Reggio Emilia), Giovanna Campani (Università di Firenze), Marco Cosentino (Università Insubria), Daniela Danna (Università del Salento), Umberto Desideri (Università di Pisa), Gandolfo Dominici (Università di Palermo), Carlo Lottieri (Università di Verona e Università di Lugano), Francesco Meneguzzo (CNR), Andrea Miconi (IULM), Emilio Mordini, Sergio Porta (University of Strathclyde), Alessandro Ricci (Università di Bergamo), Raffaele Zanoli (Università Politecnica delle Marche).

Andrea Ippolito



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