La tragedia la notte di sabato 29 agosto in Piazza Correra a Caserta, Gennaro Leone resta a terra pugnalato da un coetaneo e perde la vita.

Ieri il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha convalidato il fermo di Gabriel Ippolito, il 19enne accusato dell’omicidio del giovane pugile 18enne di San Marco Evangelista morto durante una lite scoppiata e degenerata nel sangue un una notte di fine estate nel cuore della movida casertana.


“Sono dispiaciuto per quanto successo e chiedo scusa alla famiglia di Gennaro. Non avevo alcuna intenzione di ucciderlo” questa la sua breve dichiarazione, assistito dall’avvocato Fioravante De Rosa, che giovane ha rivolto al Giudice nel corso dell’udienza per la convalida del fermo per omicidio.

Nei confronti del giovane, residente a Caivano, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gabriel dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Già domenica pomeriggio era stato fermato dai carabinieri dopo essere stato individuato grazie soprattutto alle testimonianze degli amici della vittima.


Nessun dubbio comunque sull’identità dell’assassino. Contro Ippolito ci sono i video registrati dai negozi della zona, le testimonianze, appunto, degli amici della vittima, e una sua frammentaria confessione, resa immediatamente dopo il fermo, quando aveva ammesso: “non mi sono reso conto di averlo colpito così forte”. Un omicidio aggravato dai “futili motivi”, uno sguardo mal interpretato, sembrerebbe.

I due giovani, inoltre, si conoscevano, frequentavano lo stesso istituto superiore, l’Itis Ferraris di Marcianise, dove, a luglio scorso, Gabriel si era diplomato con un buon voto e Gennaro era al quarto anno. Tra i due sembra non ci fossero mai stati problemi in precedenza.

Il coltello usato, intanto, non è ancora stato ritrovato. Ma il dubbio resta invece su come l’arma sia apparsa sul teatro dell’omicidio. C’è da capire se e Gabriel portasse con sè il coltello o se si sia allontanato dopo una prima lite con Gennaro e sia poi tornato con il coltello. Questa seconda ipotesi potrebbe aggravare la sua posizione con l’aggravante della premeditazione.

Diversamente, per la difesa quell’arma, il giovane Gabriel, l’aveva già con sé durante la prima fase del diverbio e l’abbia usata a scopo difensivo contro un avversario chiaramente più potente di lui. Il 19enne, molto più esile rispetto a Gennaro Leone, promessa del pugilato, categoria medio-massimi, avrebbe quindi colpito alla cieca, centrando una coscia, non ad un organo vitale proprio perchè non c’era la chiara intenzione di uccidere.

Ieri è stata effettuata l’autopsia sul corpo del 18enne Leone. Le esequie si terranno venerdì 3 settembre alle 15,30 presso la chiesa di San Marco Evangelista. Oltre al sindaco di San Marco Gabriele Cicala prevista la partecipazione anche di quello di Caserta Carlo Marino. L’amministrazione comunale ha proclamato “il lutto cittadino”.



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