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Bomba sulle elezioni a Gragnano: stop dei vertici ai simboli di Pd e M5s

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La bomba esplode a poche ore dalla presentazione delle liste. I vertici regionali di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle non concedono il simbolo ai loro iscritti gragnanesi, mandando così a monte il maxi – accordo stipulato dai due partiti con il sindaco uscente Paolo Cimmino (ricandidato a capo di una coalizione civica) e con l’area che fa capo ad Annarita Patriarca, capogruppo regionale di Forza Italia. Viene così clamorosamente sconfessata l’attività della coordinatrice democrat locale Silvana Somma, in rotta di collisione con i dirigenti regionali e provinciali del Pd.

Ma soprattutto viene bocciata, in maniera ancor più clamorosa, la strategia della parlamentare 5 Stelle Teresa Manzo, che appena poche settimane fa si fece fotografare con il sindaco uscente Cimmino al Comune, annunciando l’accordo politico – elettorale. Niente da fare invece. Sia la Somma che la Manzo sono state costrette al clamoroso passo indietro. E adesso, quando mancano ormai poche ore alla presentazione delle liste (il termine ultimo è fissato per domani a mezzogiorno), tutto torna in discussione.

Al momento l’ipotesi più concreta è che gli ex candidati democrat e grillini trovino spazio nelle civiche del sindaco Cimmino. Ma anche se quest’operazione andasse in porto, non ci sarebbe comunque spazio per tutti. E così i due partiti dovrebbero tagliare in maniera drastica la loro rappresentanza alle elezioni in programma il 3 e 4 ottobre prossimi. Ma le novità non sono finite.

Ieri mattina è arrivata anche la terza candidatura a sindaco: si tratta di Maria Pia Di Maio, che guiderà la lista dei Verdi. La docente guiderà una lista di matrice ecologista. Prosegue invece la campagna elettorale di Aniello D’Auria, che guiderà una coalizione civica composta da almeno 6 liste.

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