Sono tre gli indagati per la morte di Giulia Maccaroni, la 29enne romana deceduta a bordo del veliero “Morgane” ormeggiato a Marina di Stabia a Castellammare nel corso di un incendio. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha ipotizzato i reati di incendio, sommersione (una declinazione del reato di naufragio) e omicidio colposi. Si tratta di un atto dovuto da parte dei magistrati oplontini.



Ad essere iscritti nel registro degli indagati sono i nomi dell’armatore, del comandante dell’imbarcazione e della società di charter che gestiva il noleggio del veliero. Stando alle prime ricostruzioni Giulia Maccaroni sarebbe morta mentre l’imbarcazione veniva avvolta dalle fiamme e tra le ipotesi c’è il fatto che il motore fosse ancora in surriscaldamento a causa di un guasto. Questa mattina si terrà l’autopsia sulla salma della 29enne. Il relitto nel frattempo è stato recuperato ed è stato sottoposto ad un primo sopralluogo da parte di un consulente della Procura. L’imbarcazione si trova in questo momento sotto sequestro nel cantiere nautico accanto al porto turistico di Marina di Stabia.



A provocare la tragedia è stato un incendio, divampato sulla barca ferma nel porto turistico di Marina di Stabia nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Erano da poco passate le 3 quando le fiamme hanno avvolto una barca a vela di 22 metri, battente bandiera inglese e gestita da una società di Gragnano. Giulia Maccaroni era una dipendente della ditta ed è morta asfissiata dalle esalazioni. Era stata assunta come hostess di bordo e membro dell’equipaggio.



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