Giornate davvero complicate per pendolari, turisti, studenti, lavoratori, sindacati e per la stessa Eav, l’azienda che gestisce la Circumvesuviana. Molti utenti parlano di un vero e proprio “disastro”. Ma cosa sta succedendo? Tutto è cominciato il 6 settembre, quando Eav ha annunciato 66 nuove corse a disposizione dei cittadini muniti di biglietto. Ma si tratta di corse “fantasma”. In soli due giorni si è assistito ad intere linee cancellate, a corse sospese e a lavoratori non sufficienti a garantire l’incremento del servizio.

Una rivoluzione mancata, insomma, tanto che avremmo dovuto assistere anche al “ritorno” dei controllori dei ticket sui vagoni. Il risultato è stato che si è assistito a 48 ore di passione nell’intraprendere un viaggio in Circumvesuviana. Abbiamo già accennato al fatto che da lunedì 6 settembre è entrato in vigore il nuovo programma di esercizio sulle linee vesuviane che prevede un aumento del 35% delle corse. Ben 66 corse giornaliere in più rispetto ai vecchi orari, con treni pronti a passare ogni 24 minuti anziché ogni 30.



Il “tilt” si è concretizzato in quanto i lavoratori Eav hanno rifiutato i cosiddetti “straordinari” facendo saltare i piani dei dirigenti dell’Ente Autonomo Volturno che si sono trovai innanzi ad una situazione caotica e si sono visti costretti a sopprimere le nuove corse appena varate, ad avere spaventosi ritardi (che sono arrivati a raggiungere i 120 minuti per treno) ed a salti sistematici di alcune corse appartenenti già all’orario precedente.

Inoltre, dato che le nuove disposizioni prevedevano la soppressione di alcune fermate tra le quali Cavalli di Bronzo, Via del Monte, Villa delle Ginestre, Miglio d’Oro e Via Viuli, i passeggeri si sono trovati in una condizione di ulteriore disagio. Un caos nel caos che ha portato perfino alla sospensione di 10 giorni della linea Napoli – Poggiomarino e alla riabilitazione momentanea sulla linea Napoli – Sorrento di alcune fermate appena cancellate.



Nella sola giornata dell’8 settembre 35 corse cancellate su 39. I pendolari sono sul piede di guerra. Gli insegnanti pregano di non cancellare fermate come Villa delle Ginestre, unico punto in cui gli studenti possono accedere ai mezzi pubblici e arrivare a scuola. I disagi della Circumvesuviana non sono una novità purtroppo ma questa vicenda che sta sfiorando l’assurdo. Lo sdegno generale è ben visibile sui social network e sulle pagine dell’Eav.

L’azienda dal canto suo si è svincolata dalle responsabilità dirette con una nota in cui ha attaccato i sindacati e puntato il dito sui lavoratori rei di non accettare gli straordinari. In una nota l’Ente ha dichiarato: “Facciamo il punto sulle soppressioni sulla Circumvesuviana. Sembra quasi che siamo pazzi o scemi. Variamo un nuovo orario con più corse ma poi non abbiamo il personale. Abbiamo finalmente i treni ma manca il personale. In realtà il nuovo orario con più corse prevede una quota di lavoro straordinario, la stessa di sempre, la stessa degli ultimi cinque anni. Nulla di più. Chiaramente se improvvisamente i lavoratori rifiutano lo straordinario il nuovo orario (ma anche il vecchio) va in crisi. Ma perché i lavoratori rifiutano lo straordinario che hanno sempre fatto? Questa è la domanda, a cui non c’è risposta.



Il sindacato Orsa firma un accordo ed il giorno dopo lo contesta. Ma allora perché lo ha firmato? Noi abbiamo il massimo rispetto per tutte le organizzazioni sindacali ma ci aspettiamo altrettanto rispetto. Soprattutto meritano rispetto i cittadini. Abbiamo firmato un accordo con tutti i sindacati per nuovi turni e per il nuovo orario di esercizio. Un orario che ovviamente faceva anche affidamento su una percentuale di lavoro straordinario, la stessa che si è praticata negli ultimi 5 anni, nessuna forzatura. Un accordo frutto di giornate intere di lavoro ed incontri infiniti. Un accordo nell’interesse dei cittadini che prevede un maggior numero di corse sulle tratte più affollate. Più corse rese possibili da un maggior numero di treni a disposizione. Un orario che consente di azzerare o quasi i ritardi e quindi in linea con i limiti di velocità ed i tempi di percorrenza necessari. Ebbene, cosa accade? Che il sindacato Orsa che ha firmato l’accordo lo contesta ed alimenta una protesta di alcuni lavoratori che decidono di non accettare più prestazioni di lavoro straordinario mettendo in crisi l’azienda”.

Ivano Manzo



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