Il Governatore dello Stato del Texas ha firmato la legge che limita la capacità delle contee di espandere le opzioni di voto.
Greg Abbott unisce così il suo territorio alla lista degli altri Stati repubblicani, che hanno adottato nuove restrizioni di voto dopo le elezioni del 2020 e che hanno visto protagonisti Joe Biden e Donald J. Trump.
Verranno dunque inasprite ulteriormente le leggi elettorali statali e limitato il controllo locale delle elezioni, compresa la capacità delle contee di espandere le opzioni di voto.
La Senate Bill 1, molto in breve, tra le altre cose, aumenta le ore di voto anticipato nelle contee più piccole, che sono per lo più repubblicane, ma allo stesso tempo vieta però le ore di voto anticipato durante la notte ed il voto drive-thru, che è una tipologia di voto molto utilizzato nella Contea di Harris, a maggioranza DEM.
Va segnalato che la Contea di Harris è la contea più popolosa del Texas, con oltre 4 milioni e mezzo di abitanti, nonché la terza contea più popolosa degli Stati Uniti d’America.
La firma del governatore mette dunque una pietra sui continui scontri legislativi e blocchi tra le due forze politiche, DEM e repubblicani.
Nel frattempo però tre nuove cause sono state depositate martedì poco prima dell’approvazione della legge, queste ultime si aggiungono ad altre due cause federali già presentate la scorsa settimana.
La legge (Senate bill 1) entrerà in vigore tre mesi dopo la sessione legislativa speciale ed in tempo per le elezioni primarie del 2022. La firma di Abbott è stata sia preceduta che seguita da una raffica di sfide legali.
Nel Texas il voto per corrispondenza già è molto limitato, ma questa normativa, che stabilirà nuove regole e sanzioni penali, andrà a ridurne l’opzione ancora di più.
“Una cosa su cui tutti i texani possono essere d’accordo ed è che dobbiamo avere fiducia e fiducia nelle nostre elezioni. Il disegno di legge che sto per firmare aiuta a raggiungere questo obiettivo. La legge, tuttavia, rende più difficile esprimere voti fraudolenti”, ha detto Abbott prima di firmare il disegno di legge.
Andrea Ippolito