Il numero uno della Federazione Italiana Rugby Marzio Innocenti incontra domani, sabato 2 ottobre, i Club della regione Campania. Location speciale per la riunione tra i Presidenti delle Società del territorio ed il massimo dirigente federale: sarà difatti la Reggia di Carditello ad accogliere alle ore 9 i vertici del movimento regionale, guidato dal Presidente di Comitato Giuseppe Calicchio.
Trattasi già della seconda riunione di confronto con il territorio per Innocenti nel giro di soli sette mesi, quando infatti dopo pochi giorni dalla sua elezione fece visita alla Campania lo scorso marzo per mostrare vicinanza al movimento ed alzare sin da subito l’attenzione sullo sviluppo del meridione rugbistico, tra i principali obiettivi del nuovo corso federale.
Considerando inoltre la parentesi in veste di cerimoniere per la consegna delle benemerenze CIAR a Benevento dello scorso 18 settembre, è la terza volta che Il Presidente FIR torna in regione per ascoltare i massimi dirigenti delle compagini campane.
“Sono contentissimo dell’attenzione che il Presidente Marzio Innocenti rivolge alla Campania ed alle Società del territorio” – dichiara Calicchio – “La sua visita a ridosso della ripartenza dei campionati è per noi sinonimo di fattivo interesse nei confronti del nostro movimento, e di questo ne siamo orgogliosi. Le società si stanno impegnando sin da prima dell’estate per ripartire a tutti gli effetti, ed ora il fischio d’inizio è ormai finalmente vicino”.
L’ascolto delle Società, la ripresa dei campionati ed il rilancio del movimento faranno da sfondo al dibattito che si terrà volutamente in un luogo simbolo della cultura campana, tornato ai fasti di un tempo dopo anni di abbandono: metafora quanto mai più efficace per la mattinata di lavori.
La Reggia di Carditello infatti, un tempo residenza borbonica dedicata alla caccia, all’allevamento dei cavalli di razza reale e alla produzione agricola sperimentale, per anni è stata il simbolo del degrado e dell’abbandono nella Terra dei Fuochi ma oggi, dopo essere stata riacquistata ad un’asta dallo Stato nel 2018 e gestita dalla Fondazione Real Sito di Carditello – è un esempio di riscatto e rinascita per l’intero territorio, aperto a famiglie, bambini e rifugiati grazie ad un accordo con Sprar e sistema penitenziario per l’inserimento nel mondo del lavoro.
“Ringrazio il Presidente della Fondazione Real Sito di Carditello Luigi Nicolais per l’ospitalità” – conclude il massimo dirigente FIR Campania – “Così come ci tengo in particolar modo a ringraziare per il supporto al catering la Cooperativa Sociale E.V.A. che da anni si impegna quotidianamente in servizi di prevenzione e contrasto della violenza maschile contro le donne e i minori”.
“Carditello – spiega il direttore della Fondazione Real Sito di Carditello, Roberto Formato – è stato prima un luogo di incontro tra famiglie reali e popolo, e poi di conflitto tra degrado e natura, malaffare e cultura. Celebrare la sua rinascita con iniziative dedicate a sport, natura e inclusione, dunque, è soprattutto un motivo di orgoglio per l’intero territorio della Campania Felix. Stiamo lavorando alacremente per offrire proposte culturali di qualità e ideare format inediti, senza tuttavia tradire le vocazioni del Real Sito”.
La giornata di lavori proseguirà nel pomeriggio con la riunione del Consiglio Regionale, che delibererà l’integrazione di alcune nomine nelle commissioni regionali, tra cui quella tecnica.
NOTE SULLA LOCATION
Il Real Sito di Carditello – voluto da Ferdinando IV di Borbone ed edificato intorno al 1787 da Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli – ospita una palazzina reale dalle linee neoclassiche, ambienti destinati ad azienda agricola con cinque cortili ed un’area riservata alle corse dei cavalli, realizzata come un antico circo romano: due fontane con obelischi in marmo, un prato centrale – al cui centro si erge un tempietto circolare da cui il re assisteva agli spettacoli ippici – ed una pista in terra battuta.
Ancora oggi è il più grande ippodromo al mondo inserito all’interno del perimetro di un edificio: lungo le mura perimetrali, tre livelli di gradoni ospitavano sino a 30mila persone che partecipavano alle manifestazioni ippiche che si svolgevano all’interno del sito.