Maurizio Crozza ed il suo monologo sul certificato Covid

"Non sarà che stiamo facendo il tifo per la parte sbagliata?"

Maurizio Crozza, in uno dei suoi ultimi monologhi durante il programma Fratelli di Crozza, mette in evidenza tutte le criticità e le contraddizioni sul certificato digitale Covid.

Il comico italiano parla dei “buoni” e dei “cattivi” dell’era Green pass, proprio come vengono dipinti da alcuni organi di stampa e da parte dei media. In questo caso nomina alcuni personaggi pubblici che si sono espressi contro il certificato vaccinale e che hanno sposato la causa del Referendum No Green pass, ma si riferisce anche ai professori (oggi sono oltre mille), come lo storico Barbero, i quali hanno firmato la lettera che espone gran parte delle criticità del passaporto sanitario italiano.



Crozza dice in maniera sarcastica, mentre chiede al pubblico di far vedere il certificato verde: “Noi siamo i buoni, ma che meraviglia. E perché siamo i buoni? Perché siamo tutti vaccinati e tamponati, ma soprattutto noi siamo greenpassati”.

Quindi dopo che il pubblico ha sollevato i certificati mostrandoli platealmente, il comico aggiunge, sempre con molto sarcasmo: “Vedete…perché noi siamo i buoni. Non come Red Ronnie che è cattivo, non come Cacciari che è cattivo…Barbero cattivo…Vattimo cattivo…Freccero cattivo”. Ma il presentatore improvvisamente si ferma come preso da un’illuminazione fulminea e fa presente: “No raga, non sarà che stiamo facendo il tifo per la parte sbagliata?”.



“Avete presente nei film di fantascienza sai quelle società del futuro dove sono tutti ordinati, obbedienti, schedati…e poi ci sono due tipo Ewan McGregor e Scarlett Johansson (Crozza fa riferimento al film The Island del 2005, diretto dal regista Michael Bay, ndr.) che si ribellano ad un mondo in apparenza perfetto, ma che in realtà li rende tutti schiavi. Ecco – aggiunge Crozza suonando la sveglia a chi lo segue – quando guardiamo questi film a casa noi stiamo con i ribelli, eh!”.

Dal ‘4 minuto del video postato su YouTube dalla rete Nove il conduttore introduce il discorso vaccinale e prende posizione dicendo: “Io non sto con i No vax, io sto con chi non ha il vax”. Poi espone la mancanza di dosi vaccinali per i paesi poveri del mondo criticando quindi l’eccesso di dosi che vanno ai paesi ricchi.



Crozza metterà poi in evidenza, attraverso un articolo del Corriere della Sera le scadenze del Green pass, che sono ben più lunghe dell’efficacia dichiarata dai produttori di vaccino Covid. Il Corriere infatti titola: “Vaccino Pfizer e terza dose: l’efficacia contro i ricoveri si riduce dopo 4 mesi”.

Dopo aver parlato dell’estensione della durata del Green pass per chi si sottopone al tampone aggiunge ancora, sempre sulle contraddizioni del passaporto sanitario: “E’ obbligatorio per il teatro ma non per andare a messa, sul Frecciarossa sì ma sui treni regionali no, per gli universitari sì ma per i liceali no, in aereo si ma in metropolitana no”.

https://www.youtube.com/watch?v=UfpcvL0tdJQ




“La verità è che il Green pass, diciamocelo, – specifica ancora Crozza – è un mezzuccio che serve a far vaccinare tutti. Non lo rendono obbligatorio, ma costringono a farlo anche a chi è contrario”.

“Ma non puoi neanche farti il tampone ogni tre giorni, ti viene il naso di Depardieu. Non è possibile. Il Green pass è un sotterfugio diciamocelo che serve a far vaccinare anche chi non vuole”, afferma il conduttore, esponendo la situazione degli altri Stati europei, che non hanno le nostre norme sul passaporto verde.

Andrea Ippolito



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