Appalti truccati e associazione a delinquere, indagato il consigliere regionale Giovanni Savastano. Gli agenti della Squadra Mobile di Salerno stanno eseguendo dieci misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta (29 gli indagati totali) coordinata dalla Procura della Repubblica, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli.
Tra i destinatari delle misure cautelari c’è anche Giovanni Savastano (detto Nino) consigliere regionale ed ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno. Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere ed un caso di corruzione elettorale.
“Le ricostruzioni della procura prospettano un sistema strutturato di clientele che inquina l’immagine delle istituzioni locali ed appare di una gravità assoluta. L’inchiesta ricostruisce circostanze che fanno capo al Consigliere Regionale di Campania Libera Nino Savastano, tra l’altro anche assessore alle politiche sociali del comune di Salerno, che è finito agli arresti domiciliari a causa dei presunti appalti illeciti concessi dall’amministrazione comunale alle società cooperative. Usare il sistema degli appalti per indirizzare risorse a favore di alcuni soggetti predeterminati è una pratica che va, se provata, condannata senza sconti”, dichiara il senatore salernitano Andrea Cioffi.
“Le indagini disegnano uno scenario inquietante e descrivono una realtà nella quale le funzioni pubbliche venivano asservite ai propri interessi personali. Altre ventotto persone sono coinvolte e per alcune di loro è persino previsto l’obbligo di dimora al di fuori del territorio comunale. Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere e corruzione elettorale.
Abbiamo proposto nella recente tornata elettorale un nuovo laboratorio politico basato sulla competenza e sull’assoluta legalità proprio in contrapposizione al “sistema” di clientele e favori che soffoca i principi di democrazia e che non consente l’espressione di un voto libero”, aggiunge il deputato Nicola Provenza. “Le notizie apprese stamattina provocano effetti dirompenti sul corpo elettorale, peraltro già sfiduciato dalla mancanza in città di un dibattito politico aperto e partecipato.
Esprimiamo il nostro grazie alle Forze di Polizia per il lavoro svolto e poniamo massima fiducia nella magistratura con l’auspicio che si faccia presto chiarezza sui fatti contestati e soprattutto su personaggi che, con il loro carico di pesanti imputazioni, potrebbero rivestire presto addirittura incarichi istituzionali. La coerenza del nostro impegno politico si muoverà sempre, con rinnovato vigore, nella direzione dell’ascolto e della proposta concreta, ma soprattutto nella volontà di rappresentare un presidio di legalità all’interno delle istituzioni locali”, prosegue così il deputato Angelo Tofalo.
“Sarebbe infine auspicabile, in relazione alla gravità dei fatti emersi nell’indagine, che il Partito Democratico assumesse con estrema chiarezza una posizione netta rispetto a ciò che viene pomposamente definito modello Campania o modello Salerno. Scelga il Pd quale riferimento amministrativo preferisce, se quello ispirato alla legalità o quello intriso da opacità gestionale”, concludono in coro i deputati Angelo Tofalo e Nicola Provenza e il senatore Andrea Cioffi.
“Le gravi accuse di corruzione elettorale e turbativa d’asta che hanno portato all’arresto del consigliere regionale e già assessore comunale salernitano Nino Savastano, a epilogo di un’inchiesta che vede coinvolto anche il sindaco appena rieletto Vincenzo Napoli, gettano ombre inquietanti sulla gestione di un presunto sistema che, partendo dall’amministrazione comunale di Salerno, rischia di minare fortemente la credibilità del Consiglio regionale e della stessa Regione Campania. L’inchiesta di oggi è l’ennesimo duro colpo assestato alla credibilità delle istituzioni, che lede un rapporto di fiducia tra la politica e i cittadini già fortemente minato, come dimostrano le elevate percentuali di astensionismo registrate alle ultime amministrative. Auspicando che sia fatta presto chiarezza sull’intera vicenda, ci aspettiamo intanto le dimissioni ad horas del consigliere regionale coinvolto dalla carica di vicepresidente della Commissione regionale Politiche sociali. È il minimo che si possa fare per tutelare le istituzioni”. Lo dichiara la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino, commentando l’inchiesta della Procura di Salerno che ha portato all’arresto, tra gli altri, del consigliere regionale di Campania Libera Nino Savastano.
“Siamo in una fase molto delicata nella quale noi rappresentanti della politica e delle istituzioni abbiamo il dovere di gestire al meglio ogni singolo centesimo delle risorse in arrivo del Pnrr – conclude Ciarambino – e non possiamo consentire che si addensino sospetti sull’operato anche di un singolo componente dall’assise regionale”.
“Giustizialisti a giorni alterni. Sono i difensori della legalità di questa sinistra poltronista e ipocrita. Ancora di più ora che l’inchiesta della Procura di Salerno apre uno squarcio, purtroppo l’ennesimo, nel potentato del presidente della Regione. Noi ci auguriamo che al più presto tutti gli indagati possano chiarire, ma resta un dato di fatto. Da troppo tempo le stesse persone siedono in posti di comando e gestiscono fiumi di denaro. È troppo intenso il legame, costante, tra appalti e politica che si registra in questa Regione e che tratteggia l’inquietante disegno di un’organizzazione, di un vero e proprio sistema contro il quale, lo diciamo con orgoglio, ci battiamo, spesso da soli”. Lo dichiara Severino Nappi, consigliere regionale della Lega in Campania.