Google ha annunciato il 7 ottobre che non consentirà più la monetizzazione di tutti quei contenuti che sono impostati sulla negazione del cambiamento climatico.
Quindi la società ha dichiarato che non sarà più possibile la visualizzazione della pubblicità accanto a “contenuti che contraddicono il consenso scientifico consolidato sull’esistenza e le cause del cambiamento climatico“.
Google però non si ferma alla visualizzazione delle pubblicità, ma vieterà anche quelle pubblicità che negano appunto la realtà del cambiamento climatico.
La multinazionale seguirà a stretta sorveglianza i contenuti impostati sulla negazione che “le emissioni di gas serra o le attività umane contribuiscano al cambiamento climatico”, ma anche quei contenuti che fanno riferimento “al cambiamento climatico come una bufala o una truffa”.
Queste nuove politiche, che entreranno in vigore il prossimo mese, si applicheranno a qualsiasi contenuto su YouTube, nonché sulle altre piattaforme Google.
Dal quartier generale a Mountain View motivano così la loro decisione: “Negli ultimi anni, abbiamo sentito direttamente da un numero crescente di nostri partner pubblicitari ed editori che hanno espresso preoccupazione per gli annunci che vengono pubblicati insieme o promuovono affermazioni inesatte sui cambiamenti climatici. Gli inserzionisti semplicemente non vogliono che i loro annunci vengano visualizzati accanto a questo contenuto. E gli editori e i creator non vogliono che gli annunci che promuovono queste affermazioni vengano visualizzati sulle loro pagine o sui loro video”.
E ancora: “Questa nuova politica non solo ci aiuterà a rafforzare l’integrità del nostro ecosistema pubblicitario, ma si allinea anche fortemente con il lavoro che abbiamo svolto come azienda negli ultimi due decenni per promuovere la sostenibilità e affrontare il cambiamento climatico”.
Andrea Ippolito