La prima e più importante conseguenza positiva dell’utilizzo dell’amminoacido L-arginina è stata un’importante riduzione dei giorni di degenza grazie ad una più veloce negativizzazione. Un secondo effetto positivo è riscontrabile nella diminuzione della necessità di ventilazione assistita. L’osservazione dei casi oggetto di studio è stata effettuata nel reparto di terapia sub intensiva dell’ospedale Cotugno di Napoli, diretto dal dottor Giuseppe Fiorentino, primario di pneumologia.

Si tratta della prima ricerca in Italia che valuta i benefici terapeutici di L-Arginina nei pazienti ricoverati con complicanze da Sars cov 2. La struttura ospedaliera napoletana specializzata per la cura della malattie infettive, in prima linea fin dall’inizio dell’esplosione pandemica per l’assistenza ai malati Covid, con il supporto della Farmaceutici Damor, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, l’Albert Einstein University di New York e con la partecipazione dei professori Bruno Trimarco e Gaetano Santulli, ha avviato uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, dimostrando che l’aggiunta di Bioarginina alla terapia standard in pazienti ricoverati in unità sub-intensiva, consente una riduzione precoce dell’assistenza respiratoria, una più veloce negativizzazione con una conseguente riduzione dei giorni di ospedalizzazione rispetto ai pazienti trattati con la sola terapia standard.

La ricerca, frutto del lavoro di ricercatori italiani, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet (EclinicalMedicine) e registrato sulla piattaforma internazionale ClinicalTrials.gov. La casa farmaceutica ha messo finora a disposizione del team di ricerca 1.820 flaconcini di placebo e 2.000 di Bioarginina prodotti nello stabilimento di Napoli.

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