I simboli della città di Napoli possono essere molteplici, dai paesaggi ai personaggi che ne hanno fatto la storia, dai luoghi del centro storico fino alle innumerevoli specialità gastronomiche, ma tra i tanti ce n’è uno decisamente “sui generis”, ovvero le carte da gioco.
Tante varianti, ma le carte napoletane sono le protagoniste
Le carte da gioco, con le quali ci si diletta con gli amici disputando partite relative ai giochi più disparati, sono oggi disponibili in molteplici varianti, si pensi ad esempio alle carte trevigiane, a quelle piacentine o a quelle toscane, tuttavia le carte napoletane ricoprono un ruolo di autentica “regina” e sono senz’altro le più diffuse in Italia.
Spade corte e dritte, bastoni affusolati, una grafica piacevole e colori molto vividi: sono queste le caratteristiche che contraddistinguono le carte napoletane, le quali possono essere utilizzate per i giochi più disparati, spaziando da quelli più iconici, come la scopa e il settebello, fino a quelli maggiormente “di nicchia”, come è il caso del tressette e della briscola.
La storia delle carte napoletane
La storia delle carte napoletane è davvero antichissima, al punto che si fa perfino fatica a collocarne esattamente la nascita.
Quel che è certo è che ai tempi del Vicereame spagnolo, nel sedicesimo secolo, le carte da gioco erano già una realtà consolidata in quel di Napoli, e nell’anno 1577 il viceré al governo imposero perfino una tassa sulle carte prodotte a Napoli e nell’intero Vicereame, ciò lascia ben intuire a che punto questa forma di gioco fosse diffusa.
Andando ancora indietro nei secoli, si ritiene che le carte da gioco siano state una creazione degli arabi, inventori dei numeri e da sempre maestri nella matematica e nei giochi numerici; dapprima, dunque, delle rudimentali carte si sarebbero diffuse in occasione dell’invasione musulmana in Spagna, dopodiché gli spagnoli le avrebbero portate a Napoli nel già citato periodo del Vicereame.
Un autentico simbolo della cultura italiana
È davvero sorprendente come un oggetto così semplice, come può essere appunto un mazzo di carte, possa custodire una simile storia, e al di là di quali siano le origini, non c’è alcun dubbio sul fatto che le carte da gioco siano un simbolo non solo della cultura napoletana, ma anche di quella italiana.
Giocare a carte è un’abitudine estremamente radicata nel nostro Paese, un hobby ancora oggi diffuso in bar, circoli e ritrovi di ogni tipo il quale ha uno straordinario potere conviviale.
Sarebbe un errore credere che le carte interessino esclusivamente agli italiani meno giovani: oggi anche tantissimi under 30 stanno riscoprendo la bellezza di quest’hobby, apprezzandolo soprattutto per la sua capacità di rilassare e di creare una piacevole competizione con i propri rivali.
I giochi di carte oggi: sempre più digitali
I giovani odierni, si sa, sono dei “nativi digitali”, di conseguenza non deve stupire il fatto che in tantissime occasioni le carte “sbarchino” all’interno di uno schermo, che sia di un computer, di uno smartphone o di un tablet.