“Nella settimana dal 9 al 15 ottobre abbiamo avuto un numero di positivi in Campania di 1723 unità. Nella settimana appena terminata, quella dal 16 al 22, 2228, cioè 500 positivi in più. Il dato preoccupante è che passiamo da un tasso di positività che due settimane fa era del 3,40% al 4.40%, cioè è aumentato di un 1 punto in percentuale. Questo vuol dire che siamo di fronte ad una tendenza lenta ma percepibile dell’aumento dei contagi“. Così il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta social del venerdì pomeriggio, ha fatto il punto della situazione sull’emergenza Covid in Campania.
Quanti numeri sballati dalla bocca del Governatore! A un primo controllo, non ce n’è uno che corrisponde a quelli che fino ad oggi ci hanno dato in pasto.
I primi numeri che non ritornano sono quelli dei positivi delle due settimane. Dal 9 al 15 ottobre la somma dei positivi riscontrati, stando ai bollettini e alle infografiche dell’Unità di Crisi, è di 1.794 e non 1.723. Per il presidente campano, quindi, sarebbero 71 in meno. Peggio nel conteggio dal 16 al 22 ottobre, che sarebbero 2.228, e invece, tabelle alla mano, risulterebbe di 1.888, ben 340 in meno.
Ma allora veramente danno i numeri dalla Regione? Stando così le cose ci verrebbe da dire di sì! Noi siamo tra i pochi organi di informazione che dal marzo 2020 riportano, ogni giorno, tutti i dati comunicati dall’Unità di Crisi della Campania. Seguiamo, analizziamo e riportiamo ogni numero, provando a fare del nostro meglio. Ma che analizziamo? Cosa ci danno da confrontare, produrre grafiche e pubblicare?
Per quanto riguarda i numeri dei positivi riscontrati nelle ultime due settimane, rifacendo bene i conti, ci accorgiamo che il calcolo di De Luca ritorna. Quello che non ritorna sono i giorni a cui si riferisce: il presidentissimo per la scorsa settimana dice dal 9 al 15, e invece avrebbe dovuto dire dall’8 al 14 ottobre. Di conseguenza questa settimana, o meglio, gli ultimi sette giorni, non sono dal 16, ma dal 15 al 22 ottobre. Piccola correzione che fa coincidere i numeri dati dati, diciamo così, nel corso della diretta social.
Ma poi De Luca aggiunge i dati in suo possesso relativamente alla percentuale del tasso di positività, e qui si sgama la magagna più grande, abnorme, assolutamente inaccettabile. Insomma quello che noi stiamo denunciando da mesi.
Un dato falsato dalla somma dei test antigenici ai tamponi molecolari con un risultato diluito dal fatto che i test antigenici non presentano mai positivi riscontrati: si sommano i test, ma non i positivi dato che dai test rapidi non ce ne sono.
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Le percentuali che vengono fuori dalle comunicazioni ufficiali della Regione non assomigliano nemmeno lontanamente a quelle date oggi dal presidente De Luca.
Quelli concessi ai cittadini e trasmessi agli organi d’informazione sono tutti numeri fasulli, annacquati con test antigenici, che non danno mai positivi e che, quindi, abbassano il tasso di positività, diluendo i numeri dei positivi per un numero di test, non più tamponi, abnorme.
Un conteggio farlocco tirato fuori dal cilindro regionale per calare, meglio, per falsare, il tasso di positività, mettersi in pari con tutto il resto d’Italia e imbrogliare i cittadini presentando dati molto più confortanti, ma falsi. Evvai con le zone bianche, le riaperture, le scuole in presenza e un “libera tutti” che proprio oggi De Luca dice essere pericoloso, richiamando i suoi corregionali alla prudenza e a rispettare ancora le norme di sicurezza.
Ebbene sì! Basandoci su quanto trasmesso dalla Regione, il tasso di positività medio della scorsa settimana risulterebbe dell’1,64% a fronte del 3,40% dichiarato da De Luca. Per questa settimana invece, il dato è ancora più sconcertante. Contrariamente a quanto dichiarato, con un aumento dell’uno per cento, che porterebbe la percentuale al 4,40%, il tasso di positività sarebbe addirittura calato. Calcolando il dato sui numeri degli ultimi sette giorni come comunicato dall’Unità di Crisi, la percentuale si fermerebbe a 1,44%.
Il lanciafiamme va inviato all’unità di crisi
Ma che roba è? Ma perchè? Siamo noi che non siamo in grado di capire quello che è sempre apparso più che evidente? Oppure è la Regione che prova, al pari della brava mamma preoccupata che tenta di non agitare i figli, creduloni in questo caso, e prova a raccontarci che tutto va bene, che il contagio è irrisorio e ancora “Due mesi di impegno per riprendersi la vita“, come recita il bel manifesto blu con tanto di logo della Regione?
Chissà se l’ex sceriffo, da quasi due anni con il lanciafiamme, si è reso conto di leggere dati che da inizio agosto ha solo lui e, come abbiamo sottolineato più volte, non è dato conoscere a noi umani. E quindi saremo oltre il 4 per cento, altro che 0,7, come registrato nel bollettino di lunedì scorso.
Caro presidente Vincenzo De Luca, ora sta a te decidere se inviare i famosi Carabinieri con il lanciafiamme all’Unità di Crisi regionale o rivolgerli contro chi ti ha preparato i dati da comunicare ai cittadini campani, magari anche nel tentativo di mettere un po’ di fifa in chi pensava di averla finalmente sfangata. Con la tua comunicazione hai forse alzato il velo sui numeri farlocchi, sui dati fasulli, sui conti annacquati propinatici, no ai giornalisti, ma a tutti noi cittadini campani.
Le bugie della Regione Campania, grave errore di comunicazione
Purtroppo dobbiamo prendere atto di una comunicazione regionale veramente imbarazzante ed inaccettabile, una comunicazione che smentita dai dati oggi diffusi nel corso della diretta sembra essere riuscita addirittura ad offuscare quella tanto criticata, giustamente criticata, fatta in questi mesi dal Governo centrale, capace, al pari di quella romana, di far perdere la fiducia nell’Istituzione.
Se poi ci dovessimo essere sbagliati noi nell’interpretare numeri e comunicazioni, e allora siamo qui ad attendere che qualcuno ci spieghi l’inghippo e ci mostri come leggere correttamente tutto quanto. Quanto vorremmo esserci sbagliati e avere un contagio regionale appena sopra l’uno per cento e non ben oltre il quattro.
In ogni caso, noi, da oggi e per i giorni a venire, eviteremo di dare eco ai numeri regionali che riteniamo assolutamente inattendibili, evitando di diffondere il nostro report quotidiano.
Veritas filia temporis. Noi restiamo in attesa, non si sa mai, magari i latini pensavano a tempi brevi.
Gennaro Cirillo