Napoli con calma e pazienza schianta il Legia Varsavia: ecco i primi tre punti europei

Un grande Napoli che ottiene tre punti preziosissimi: Insigne si risveglia dopo il buio, Osimhen cambia il Napoli

Un Napoli sofferente ma che ancora una volta esce vittorioso grazie all’efficacia del lavoro di Spalletti, che ha fatto stare calmi i suoi e alla fine trovando l’insperato gol che cambia le sorti della partita.

Ma facciamo un passo indietro. Subito un buon Napoli, che prova a penetrare nell’area avversaria ottenendo però poco e niente, nonostante la varie occasioni, causa un massiccio catenaccio dei polacchi. Le chance più ghiotte sono un colpo di testa di Lozano neutralizzato dal portiere e un tiro di Mertens sciupato.



Napoli che però non si arrende e mantiene la calma, a differenza di quanto accadeva la scorsa stagione, con Gattuso che avrebbe reagito provando il tutto e per tutto per segnare. Invece con Spalletti non è così: si gioca sempre con calma, senza nervosismo e senza perdere la testa, sempre ragionando. E per questo non si può che lodare l’allenatore toscano.

Durante il secondo tempo si può notare un Napoli in crescendo, soprattutto dopo l’ingresso di Osimhen, che garantisce quella spinta in più che Mertens non era stato capace di dare. Scardina le difese avversarie come se nulla fosse e fa cambiare faccia al Napoli, che va quindi regalando gioco da play station al pubblico del Maradona.




E il gol arriva. Con una ripartenza, dopo la (forse) migliore occasione del Legia Varsavia, conclusa da un destro di controbalzo di Insigne che infila sotto la traversa la rete dell’1-0. Inizia un quarto d’ora spettacolare.

Pochi minuti dopo trova gloria Osimhen, che, dopo essersi visto annullare un morbido pallonetto in rete, con freddezza rifila a Miszta il gol del raddoppio che taglia le gambe al Legia. E non è finita, perché negli ultimi istanti Politano trova una grande giocata e con un sinistro pennella il gol del 3-0. Tre come i fischi che giungono dopo il calcio di riavvio.

Napoli calmo ma con carattere. E ora guerra sia con la Roma.

Giuseppe Garofalo




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